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"Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque". E dei cestini con feta e cipolla brasata al vino rosso

Da Lacucinadiqb

La bicicletta è un oggetto umile.Solleva da terra e consente di volare senza darsi troppe arie, con la consapevolezza che è tutto merito delle proprie forze.A Padova la bicicletta è molto amata, soprattutto dai ladri che, fino a qualche tempo fa, gestivano il mercato direttamente dai parcheggi vicini alla stazione del treno: quando ad una signora venne offerta la propria bicicletta, parcheggiata da poco, ad un buon prezzo si decise di correre ai ripari, e l’amministrazione propose la marchiatura del codice fiscale sul mezzo e ricoveri non troppo costosi ed un po’ più sicuri.

La bicicletta sta bene con tutto: con le amate-odiate rotelle simbolo comunque di indipendenza, con la molletta e il pezzettino di cartone per mimare un motore deliziosamente ecologico, con vezzosi cestini che trasportano cagnolini con tanto di bandana colorata, con studenti dotati delle immancabili cuffiette, con distinti signori in giacca, cravatta e cartella di lavoro in cuoio vissuto, con signore cotonate che trattengono pudicamente la gonna svolazzante, con la coppia di innamorati in bilico tra il desiderio di sfiorarsi e il selciato disconnesso dall’età e dalle rotaie del tram.
La bicicletta è anche rivoluzionaria, alle volte anarchica.Pensate alla sensazione di onnipotenza che provoca lo zigzagare in sella alla propria bici tra le file di auto sotto il sole rovente. Certo, quando piove chi sta dentro l’auto guarda con un misto di compatimento il ciclista fradicio ma vuoi mettere la soddisfazione in tutte le altre condizioni atmosferiche?E provate a pensare al concetto di contromano (leggete i commenti di quest'articolo) e di come viene vissuto nelle complicate viabilità cittadine: gli automobilisti truci abbattitori di poveri ciclisti vs pazzi scatenati su due ruote che attentano alla sicurezza di alienati guidatori. Come sempre, tutti contro tutti.Tranne in una pedalata come quella avvenuta 9 giugno scorso: da Londra ad Amsterdam, da Madrid a Torino e poi fino in Messico, nel mondo si è celebrata la World Naked Bike Ride. Tutti in bicicletta nudi, o quasi, per manifestare contro la cultura del petrolio e l'utilizzo delle macchine.In automobile non sarebbe stato così divertente, con un motivo di riflessione in più "La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai".

Cestini di pasta fillo al cumino con cipolla brasata al vino rosso, feta e pistacchio

Ingredienti (per 18 cestini)1 confezione di pasta fillo Stuffer (oppure dell'altra pasta fillo di vostro gradimento), 1 kg di cipolle rosse, 200 gr di feta, 1 bicchiere di vino rosso aromatico, una noce di burro charificato, 2 cucchiai di granella di pistacchio, un cucchiaio di cumino in polvere, sale, pepe nero lungo, olio evo.ProcedimentoTagliare sottilmente le cipolle, rosolarle con poco olio evo, sfumarle con il vino rosso e cucinare per circa 10'. Devono essere cotte ma non sfatte, ancor un po' croccanti. Mettere da parte, far raffreddare, regolare di sale e pepare.In una ciotola sbriciolare la feta e condirla con un filo d'olio ed un po' di pepe nero lungo.Stendere un foglio di pasta fillo, spennellarlo con poco burro sciolto e unito al cumino in polvere. Ottenere dei quadrati di circa 10x10 cm, posizionarli in uno stampo da muffin (anch'esso spennellato) e dorarli per pochi minuti nel forno statico già caldo a 190°.Lasciar raffreddare i cestini e comporli versando una cucchiaiata di cipolle brasate, un po' di feta profumata e una presa di granella di pistacchio.

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