Colazione a casa Mckenzie. Mrs Jane ci prepara una Scotish breakfast: a scelta fra uova, salsicce e bacon o waffel fatti sul momento. Io scelgo il salato: uova, nicola un mix di carne. Con rammarico e il senno di poi abbiamo lasciato i waffel handmade…sembravano ottimi!
Mangiamo con una coppia tedesca quasi nostra coetanea di vicino colonia con cui chiacchieriamo. Mrs Mckenzie mi fa vedere le foto dei nipoti. La loro casa e’ piena di oggetti, soprammobili, simboli marinari e scozzesi. A me piace molto. Dopo esserci salutati ci dirigiamo in stazione per raggiungere Kile of lochals, animato centro e punto di partenza per l’isola di Skye. I pochi km fra l’arrivo e Plockton ci regalano baie e vegetazione, barchette ormeggiate e isolotti. Il cielo e’ terso…uno spettacolo. Prendiamo il bus che in un’ora ci portera’ a Portree percorrendo il ponte che collega l’isola alla terra ferma. Mano a mano che si percorrono i km cresce la consapevolezza che Skye non e’ un posto come un altro e capisci la gente che raccontando i viaggi in scozia si soffermano sognanti nominandola. Chi fino ad oggi mi ha detto “sono stato sull’isola di Skye….”si sofferma un attimo e sembra prendere aria nel raccogliere i ricordi per poi, aspirando dire: “ahhhh…bellissima!”. Ora che vi ho trascorso 24 ore, capisco cosa contiene quel sospirone e quel “ahhhhh”. In essi c’e', senza esagerare, il ritratto di un mondo reale ma lontanissimo dal nostro.
Un acquerello vero e perfetto fatto di cime appuntite e rocciose, sentieri, un enorme tappeto erboso di muschi e licheni che lascia uno stretto tratto di solo asfalto all’uomo, cascate, pecorelle, agnelli, cavalli e mucche, case bianche isolate con giardino, case con tetto in torba, giardini colorati e perfetti. Poi…scogliere, laghi, fiordi e viste incantevoli, strapiombi e rigagnoli d’acqua. Nell’osservare questa meraviglia la mente prova ad anticipare cosa starebbe bene in uno scorcio ed ecco che il desiderio si materializza: dove c’e’ lo strapiombo si rivela una cascata, dove l’occhio si perde nel tappeto erboso arrivano le grasse pecorelle che brucano senza limiti. L’uomo con tutto questo e’ entrato in dialogo con rispetto: no industrie, no mega centri ma piccoli borghi con piccole case. Agricoltura, pastorizia e turismo.
Arriviamo a Portree, il paese piu’ grande di Skye alle 13,30. Abbiamo prenotato il Auch-an Doune Bed & Breakfast, Isle of Skye, Portree, Portree IV51 9ES, Tel:00447795810316.
Mrs Jones ci raggiunge a meta’ strada dalla sua casa e molto gentilmente ci fa salire nella sua macchina. La casa a ridosso del centro e’ molto carina cosi’ come la yellow room! Gentimente ci fornisce di info su bus e tragitti. Alle 14.00 siamo di nuovo in Port righ sul bus 60x che ci condurra’ sulla penisola nord attraversando i borghi di Kensaleyere, Uig, Flodigarry, Staffin. Www.stagecoachbus.com
Come commentare questo giro di circa tre ore? Saro’ ovvia, banale e scontata….ma io ho pensato di contemplare un luogo veramente unico e magicamente perfetto. Non ci sono parole per definire scorci e paesaggi: un Eden. Abbiamo avuto anche la fortuna di avere a tratti cielo terso e sole. Le nuvole ed il cielo si combinavano con la terra coperta di muschi e l’acqua del mare e dei laghi, dando una sensazione di infinito. Non ho pensato di essere su un’ isola, ma su una terra senza fine dove cio’ che si vede si perde nei sensi e nello spazio. Sostiamo su Kilt rock, un punto panoramico, dove le scogliere nere coperte dal muschio e scolpite dal vento si buttano in mare. Il sole rende tutto splendente, i laghi attorno sembrano d’argento. Altro punto panoramico Old man of storr, pinnacoli rocciosi alti al massimo 50 m simili a dita che sfiorano il cielo. Diverse le persone che tornano da passeggiate nei sentieri. Tornati a Portree facciamo un giro al porto dove si affacciano ordinate case colorate, poi per i negozi turistici e non. Il giorno dopo, fatta una cordiale scotish breakfast con Mrs Jones e i coinquilini da Chicago, riprendiamo il bus 60x per raggiungere Dunvegan Castle, sui fiordi occidentali dell’isola, percorrendo una sorta di ring che ci riportera’ a Portree. Il paesaggio pur affascinate ha tratti meno coinvolgenti della penisola nord. Fantastici comunque i fiordi e le piccole penisole che vi sono. Raggiunto Dunvegan Castle, facciamo visita all’unico castello presente a Skye. Non e’ un edificio particolarmente affascinante ma ben mantenuto anche internamente. Vi sono effigi e simboli storici della storia dell’isola. Interessante i giardini con sbocco al mare in cui vegetazione spontanea e non si alterna e convive in ambienti progettati. In questo momento sono in bus e sto lasciando quest’isola, sorprendente e magnifica. Saluto mentalmente le cascate, i tappeti erbosi, la bassa marea e le spiagge nere, i fiordi, le piantine spontanee di erica, le pecore con il muso nero e le mucche dalle corna ricurve, le case bianche e quelle con i tetti in torba, le montagne appuntite. Goodbye Skye, ho sentito tanto parlare di te, ma solo ora capisco cosa vogliono dire i sospiri e la luce che trapela dagli occhi di chi ti ha sfiorata con i propri piedi, almeno una volta.
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