Il paradiso sotto casa
Passare per scelta parte delle vacanze a casa, quando si vive dove vivo io vuol dire anche riscoprire angoli dimenticati, buttati in un
cassetto che non si apriva da un po'.
Magari da troppo.
È così prendere un traghetto, attraversare il lago ed andare in un posto della propria infanzia, ad Isola
Maggiore, che nonostante il nome è la seconda in ordine di grandezza tra le isole del lago Trasimeno.
Meno celebrata d'estate della serolla più grande, Isola Polvese, o forse
semplicemente più scomoda da raggiungere dal mio paesello natio.
Un'isoletta che conta poco più di venti abitanti e che assomiglia ad un luogo incantato. Antica, con il suo
insediamento storico che risale a ben prima dell'anno mille, l'isola si offre al turista non solo con la sua bellezza architettonica e coi suoi pizzi, ma con l'incanto della sua
natura.
Un posto perfetto per rilassarsi, camminare, guardarsi dentro e leggerci lo struggimento della propria
vita.
Il lago, pulito come non mai tanto da essersi guadagnato per l'ennesima volta le 5 vele di Goletta Verde,
incanta coi suoi colori e regala onde e spruzzi, ospitando una enorme varietà d'uccelli e vedute che scaldano il cuore.
Nonostante tanta bellezza, c'è sempre chi ha qualcosa da dire, come se per perugino medio il lago
fosse sempre qualcosa da denigrare e non da vivere con gioia.
Sì, ci sono i moscerini ed anche una pletora di insetti infinita: è la natura ed anche uno dei motivi per
cui il lago è luogo di transito di innumerevoli specie di volatili.
Il lago è una troscia, dice il perugino medio che mai e poi mai metterebbe il suo nobile deretano a
bagno nelle acque lacustri.
Ma a Fano o Cattolica, ecco sì.
Il fondo del lago fa schifo, dicono. È che non c'è la sabbia, ma terra e da che mondo è mondo terra + acqua
= fango.
Insomma, se migliaia di turisti tutti gli anni vengono tra queste sponde, non sarà solo per mangiare la squisita cucina umbra, no? Se olandesi e belgi si sobbarcano un faticoso viaggio in
macchina fin qui, ci sarà un perché oppure no?
Allora, non fate i perugini medi: venite al lago.
Venite al Trasimeno.
Non ve ne pentirete...