No, non è una introduzione alle previsioni meteorologiche per le prossime vacanze. Se ho cominciato parlando del tempo e dell' estate appena iniziata è perchè questa stagione ha a che fare col cuore, l' argomento del presente post, ma non chiedetene conferma al vostro medico, perchè nella medicina scientifica si può tutt' al più trovarne accidentalmente un riscontro a livello di dati statistici relativi ad infarti, mentre nella concezione macrocosmica della medicina cinese, che riunisce ogni elemento dell' universo in un intricatissimo ed articolato sistema di corrispondenze, la suddetta correlazione è parte integrante della sua stessa struttura. Struttura derivante dall' applicazione sistematica di ben precisi principi analogici che ci mettono in condizione di comprendere il legame anche fra gli elementi più disparati ed eterogenei.
Così, per fare un esempio che fa al caso, se in estate decidete di passare la villeggiatura in un luogo più a sud, e magari consumate un pò troppi alimenti di sapore amaro (caffè, per esempio), avete tante più probabilità di avere un infarto, o qualche altro incidente cardiaco, se avete una predisposizione per questo tipo di problemi.
Mi viene subito in mente a tal proposito il caso del povero Domenico Modugno, che, dopo i gravi postumi di un brutto ictus capitàtogli anni prima, morì d' infarto ad appena 66 anni nell' agosto 1994 a Lampedusa (isola nei pressi della meridionalissima Sicilia).
La medicina moderna scientifica ed istituzionale, invece, cerca di sopperire alla mancanza di visione d' insieme e di intuizione con l' estrema analisi, che permette di focalizzare ogni minimo particolare, e l' estrema tecnologia. Purtroppo però è diventato sempre più evidente quanto sia inefficiente e iatrogena, anche se raramente ci si rende conto delle effettive dimensioni del problema.
E' sufficiente però fare il punto di come stanno le cose nell' ambito delle cardiopatie, le patologie più diffuse e causa di morte n. 1 nei Paesi cosiddetti più evoluti, per farsene un' idea.
Ebbene, com' è facile dedurre, le statine, i farmaci attualmente usati per le cardiopatie, sono in testa nella spesa farmaceutica, ma pochi (medici compresi) sono al corrente di tutte le loro conseguenze negative a lungo termine, compresa quella di incrementare i rischi proprio per quel tipo di problemi che sono chiamate a risolvere.
Avevo già accennato in un post piuttosto recente ("Novità rivoluzionarie in cardiologia" dove parlavo delle scoperte del dr. Sinatra) alle statine come esempio di rimedi sconsigliabili, ma la realtà supera l' immaginazione, come ho avuto modo di approfondire successivamente.
I loro effetti collaterali sono talmente numerosi e gravi che i più evidenti sono noti e riconosciuti persino dai fautori di questo tipo di farmaci, ovviamente convinti, e impegnati a convincere, che i benefici superino nettamente gli svantaggi.
In effetti può essere abbastanza facile crederlo se si prendono in considerazione (in buona o in cattiva fede) solo alcuni di essi, magari se si è poco aggiornati (come spesso succede) e non si conoscono metodi naturali alternativi di cura e prevenzione, che consistono semplicemente in uno stile di vita sano.
E gli esperti sono ormai d' accordo nell' identificarlo essenzialmente in una dieta di cereali integrali, legumi, verdure, frutta, semi oleaginosi, pochi grassi e poca carne, in una moderata ma costante attività fisica e nel controllo dello stress.
Ciò è stato dimostrato in tante ricerche, ma una particolarmente approfondita, pubblicata in "Archives of Internal Medicine", lo ha confermato pienamente e in un modo che non lascia dubbi.
Lo studio ha analizzato più di 23 mila adulti valutati in base a quattro fattori comunemente ritenuti salutari : niente fumo, almeno tre ore e mezza di attività fisica settimanale, indice di massa corporea inferiore a 30 e una dieta sostanzialmente simile a quella appena indicata.
Dopo 7-8 anni di supervisione, risultò che coloro che avevano aderito a tutti e quattro i fattori dimostravano una riduzione dell' 81% nell' incidenza di infarti rispetto a chi non seguiva nessuna di quelle abitudini; inoltre furono rilevati un 93% in meno di diabete, 50% in meno di ictus e 36% in meno di tumori.
E per chi volesse una sicurezza aggiuntiva, ci sono i nutraceutici di cui il dr. Sinatra parla nel suo libro, "The Sinatra solution", particolarmente indicati a chi soffre già, o ha sofferto in passato, di disturbi cardiaci, o ha una predisposizione familiare.
Ma, tornando alle nostre statine, per potersi rendere conto di tutti i loro possibili danni è opportuno sapere prima di tutto che queste agiscono inibendo la sintesi dell' acido mevalonico, da cui deriva il famigerato colesterolo. L' acido mevalonico però serve anche per produrre l' ubichinone (o coenzima Q10) e il dolicolo.
La prossima volta vedremo che cosa comporta tutto ciò. Inoltre scopriremo che il colesterolo non è quel mostro da sempre demonizzato, che anzi è una sostanza di importanza fondamentale per molte ragioni.
Michele Nardella