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Il Parlamento del Portogallo rifiuta le adozioni omosessuali

Creato il 03 marzo 2012 da Uccronline

Il Parlamento del Portogallo rifiuta le adozioni omosessualiNessuno intende riportare questa notizia: il Parlamento portoghese ha respinto una proposta di legge che intendava aprire l’adozione di bambini alle coppie omosessuali (i matrimoni gay sono legali in questo paese dal 2010).

Venerdì 24 febbraio la proposta ha ricevuto il sostegno di solo otto deputati e 39 dei 74 parlamentari socialisti (“Bloque de Izquierda”, “Blocco di sinistra”), su un totale di 230 deputati. Tutti i maggiori partiti hanno votato contro la proposta. Per un’altra volta si è riusciti a difendere il diritto dei bimbi a non essere privati di un padre o di una madre. Sappiamo inoltre che la ricerca medica ha rilevato parecchie preoccupazioni circa la salute psico-fisica e la longevità degli individui omosessuali, così come la forte (in)stabilità delle relazioni omosessuali. I dati ovviamente non possono essere applicati a tutti gli individui omosessuali, ma i risultati sono così significativi che non possono essere ignorati se si considera il collocamento dei bambini.

A questo molti obiettano sostenendo che alcuni studi rilevano alcuna differenza tra i bambini adottati dagli omosessuali e quelli adottati dalle coppie eterosessuali. Tuttavia abbiamo già segnalato uno studio del 2001 il quale ha evidenziato come «decine di studi sui bambini allevati da genitori omosessuali sono stati male interpretati, per ragioni politiche in modo da non attirare le ire degli attivisti omosessuali o incoraggiare la retorica anti-gay». E’ palese come i ricercatori riconoscano che il campo d’indagine è troppo giovane, i numeri sono troppo pochi, troppe le variabili. Nel 2008 si è scoperto inoltre che «certi risultati potenzialmente negativi potrebbero essere stati oscurati da effetti soppressori». Tuttavia, «le differenze sono state osservate, tra cui alcune prove che suggeriscono come l’orientamento sessuale dei genitori potrebbe essere associato all’orientamento sessuale dei bambini in seguito e l’attaccamento dello stile di vita dell’adulto. Inoltre, ricerche più recenti sulla genitorialità gay e lesbica continuano ad essere viziate da molte limitazioni, compresi gli effetti soppressori trascurati».

Un riconoscimento arriva dalla ricercatrice lesbica Charlotte J. Patterson in “Children of Lesbian and Gay Parents: Research, Law and Policy”, la quale ammette che la ricerca su genitori omosessuali e i loro figli è ancora molto nuova e sono relativamente scarsi gli studi longitudinali. La ricerca in questo settore, continua la Patterson, è stata anche criticata per l’utilizzo gruppi di controllo male abbinati, con campioni relativamente piccoli, e «ci sono effettivamente state inadeguatezze nelle procedure di valutazione impiegate su alcuni studi»


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