Se pensavate che la scissione tra lealisti e “traditori” di Berlusconi avesse motivazioni meramente politiche vi sbagliavate: dietro ci sono fortissime rivendicazioni territoriali provenienti dal Sud Italia.
Prevedibile, forse: dopo i lunghi anni in cui l’asse geografico del centrodestra, con l’alleanza tra Berlusconi e Bossi, è stato fisso a Nord, i malumori dei politici meridionali dovevano pur formalizzarsi prima o poi in qualcosa di concreto. Di molto concreto: un partito intero, il Ncd, che è in mano ai deputati del Sud. Che farà valere con forza – c’è da scommetterci – le istanze meridionaliste nelle future coalizioni di centro-destra.
E’ quanto emerge da un’analisi sui dati realizzata da Paola Bacchiddu per dataninjia.it
Scorrendo la provenienza dei deputati che compongono il nuovo Pdl “più che il Nuovo Centro Destra, quello nato da una costola del vecchio Popolo della Libertà sembra essere un nuovo partito del Sud – osserva la Bacchiddu - Basta dare un’occhiata ai dati. La quota più alta di parlamentari scissionisti che hanno deciso di unirsi ad Angelino Alfano, abbandonando il vecchio leader Silvio Berlusconi, è localizzata nel Meridione. Del totale di 30 senatori e 29 deputati che hanno aderito, ben 29 sono stati eletti in circoscrizioni meridionali.
A primeggiare è la Sicilia, con 14 scissionisti, seguita da Campania e Calabria (10 parlamentari in tutto), Puglia (3) e Basilicata (1). A ruota segue il Centro con 15 transfughi e infine il Nord Italia che contribuisce con 15 nuovi membri”.
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visualizzazione della mappa a cura di Andrea Nelson Mauro