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Il partito comunista dell’umbria ricorda la fondazione del pci

Creato il 21 gennaio 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Il Coordinamento regionale umbro del rinato Partito comunista ricorda il 93° anniversario della fondazione del Partito comunista d’Italia, avvenuta il 21 gennaio 1921 nel celebre congresso di Livorno a opera di Antonio Gramsci che ne divenne segretario e di Amedeo Bordiga.

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Da li sono passati quasi cento anni e con lo scioglimento del Pci nel 1990 a opera di Occhetto e dei suoi collaboratori D’Alema e Veltroni, di fatto i lavoratori e i proletari in generale hanno perduto il loro partito di riferimento che, fin dal 1945, ne aveva rappresentato le istanze e le esigenze. Il Pci del dopoguerra aveva subito una profonda mutazione genetica durante gli anni ‘60 del ‘900, ma, ciononostante, seppure oramai agisse in chiave socialdemocratica, fu fondamentale per l’avanzamento che i proletari italiani riuscirono a conseguire durante gli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso.
Lo scioglimento significò l’inizio della crisi delle ideologie e il venire meno dei sentimenti, dell’onestà, della lealtà e della fratellanza nell’agone politico e sociale della sinistra. Il mondo che doveva nascere sulle ceneri del mondo comunista, era quello che il sociologo Fukuyama aveva definito come la fine della storia e cioè un mondo in cui l’economia di mercato avrebbe rappresentato l’unico sistema economico da cui il pianeta avrebbe derivato pace, prosperità, benessere e progresso.

Tutte le guerre che il mondo ha patito dal 1992, su tutte ricordiamo quelle in Afganistan, Iraq e Libia, hanno ribadito in modo secco e inconfutabile la miopia di chi credeva nella fine della storia.

La profonda crisi sistemica che vive dal 2007 l’economia di mercato, che seppure è molto abile nel dissimulare il suo reale stato, tuttavia non mostra alcuna ripresa seria e strutturale, fa il paio con chi pensava che tale sistema economico potesse rappresentare l’avvenire del mondo nei secoli a venire.

In Italia la fine delle ideologie, ci ha consegnato una politica molto più povera di quella che avevamo conosciuto fino agli anni ‘80.

I sentimenti, la generosità, l’onestà sono quasi del tutto scomparsi dal quadro politico e la politica si è ridotta a durissimi scontri e lotte di fazioni, come quella recente che ha visto il democristiano Matteo Renzi spazzare via D’Alema e Veltroni che con Occhetto avevano inaugurato questo nuovo corso.

“Noi comunisti, non solo poniamo l’ideologia marxista-leninista al centro della nostra attività politica, ma rimaniamo fermi nell’asserire che solo con l’onestà, la lealtà e la trasparenza la sinistra, e i comunisti che ne rappresentano l’essenza, potrà tornare ad avere quel ruolo strategico di guida morale e di avanguardia del mondo operaio e proletario in generale. Noi comunisti veniamo da lontano e solo così, potremo tornare ad andare lontano”.

Per informazioni e contatti con il Partito Comunista Coordinamento regionale umbro:       Riccardo Brillo 347.8200911, Sauro Donati 389.0372893, Giuseppe Tulli 347.3677563



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