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Il pastello

Creato il 15 ottobre 2014 da Artesplorando @artesplorando

Il pastello

Giovanni Boldini,  ritratto di Giuseppe Verdi con cilindro

Oggi vi parlo del pastello, una tecnica di disegno a matita colorata che conosce grande fortuna nella storia dell'arte, fino ad arrivare ai giorni nostri. Il pastello si ottiene mescolando il pigmento in polvere in acqua che viene resa agglutinante grazie ad un decotto di orzo o lino, gomma arabica, sapone di Marsiglia ecc. La pasta viene modellata in forma di cilindretti e lasciata essiccare. In alcuni si usano la cera o la paraffina, ma i leganti impiegati nel pastello sono i più vari, per esempio la gomma arabica, soggetta però all'azione disgregante delle muffe che nel tempo tendono a deteriorarla. Il pastello di per se, data la sua natura porosa, è un materiale favorevole allo sviluppo delle spore di microorganismi. La principale difficoltà di trattare il pastello sul supporto cartaceo deriva proprio da questa sua fragilità intrinseca, perchè la più piccola manipolazione può provocare la polverizzazione del pigmento. Per questo motivo il pastello non è facile da conservare nel tempo, anche se permette agli artisti effetti e risultati straordinari.In base all'impasto di cui è composto può essere:
  • Impasto Duro: di forma quadrata, adatto per tracciare linee più sottili rispetto agli equivalenti tondi. Nell'utilizzarli si deve stare attenti a non forzare il tratto, perché potrebbero scalfire il supporto del dipinto, impedendo a quest'ultimo di trattenere il pigmento.
  • Impasto Medio: di forma tonda, viene usato sia per lo schizzo preparatorio che per la rifinitura del dipinto.
  • Impasto Morbido: Usato principalmente per coprire vaste zone del dipinto, in quanto è più fragile e più polveroso e facile da sfumare.

Il pastello morbido venne inventato dall'artista francese Jean Perréal (1455-1530), verso la fine del XV secolo.Leonardo da Vinci (1452-1519) fu uno dei primi in Italia ad utilizzarlo nei suoi studi e schizzi e ne riconobbe la paternità a Perréal, citandolo nel suo "Codice Atlantico" al foglio 247, con la frase "...una tecnica nuova per dipingere con differenti colori secchi...". Fu solo nel XVIII secolo tramite la famosa pittrice veneziana Rosalba Carriera (1675-1757) che il pastello venne utilizzato per creare vere e proprie opere d'arte e raggiunse il suo apice, nella realizzazione dei ritratti, tramite i pittori Maurice Quentin de La Tour (1704-1788) e Jean Baptiste Perronneau (1715-1783).Il pastello cadde in disuso, con l'arrivo della rivoluzione francese e la relativa scomparsa dei committenti aristocratici, sarà solo l'arrivo degli Impressionisti a dargli nuova vita.L'utilizzo del pastello si adatta molto bene, data la sua morbidezza, velocità di esecuzione e luminosità, alla nuova forma pittorica degli impressionisti "en plein air (all'aperto)", nel catturare i colori brillanti dei paessaggi, delle feste in campagna, a cogliere le delicate movenze delle ballerine e i sereni ritratti di donne e bambini.Nel XX secolo, sempre più pittori hanno usato il pastello; tra cui Pablo Picasso.Oggi il pastello non solo continua ad essere utilizzato dagli artisti, ma è una tecnica molto utilizzata nelle scuole d'arte per avvicinare gli studenti all'attività pratica del disegno.

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