Ci sono il PD, Il Papa e Berlusconi. E non è una barzelletta: stretto nella morsa tra Francesco I e il leader di FI (feat. Luxuria), il PD presenterà nei prossimi giorni un disegno di legge sulle unioni civili.
Le recenti esternazioni di Papa Bergoglio; l’intesa tra Francesca Pascale e Vladimir Luxuria che è culminata l’altra sera ad Arcore, a cena con Silvio Berlusconi; le tante proposte che in quest’anni si sono succedute - inascoltate - all’interno del PD: tutto pare portare, finalmente, ad un risultato.
Archiviate le varie sigle - Pacs, Dico, DiDoRe - il progetto ricalcherà la legge vigente dal 2001 in Germania. L’unione sarà simile al nostro matrimonio, ma non potrà portarne il nome e subirà alcune restrizione - attendiamo numi - in tema adozioni.
Con tredici anni di ritardo rispetto alla Germania - tedeschi invadeteci - si stanno formando le premesse per un balzo nella modernità. Ma le forze conservatrici sono
La prima insidia si nasconde proprio all'interno partito che presenterà il disegno di legge, il PD: molti onorevoli, dotati di particolare buon senso e rispetto per istituzioni quali la Famiglia, sono pronti a dar battaglia, forti - ahimè - di tante vittorie alle spalle.
Ancora più i problemi in casa Berlusconi: oltre a Fitto, pronto a battagliare per mettere in difficoltà lo storico leader, sono in molti a soffrire questa svolta; non a caso Salvatore Merlo, in un divertente articolo sul Foglio, racconta di come alcuni parlamentari forzisti da lui contattati abbiano cercato di eludere le domande sull’argomento, altri non si siano fatti trovare, altri ancora abbiano riposto per poi pregarlo: “dì che non m’hai trovato”.
In una Forza Italia già così in difficoltà, Berlusconi sa di aver commesso un azzardo scavalcando il partito a favore di Francesca Pascale e Wladimir Luxuria. Ma si sa, ognuno ha una propria Yoko Ono pronta a dividerci dalla band.
Neppure la linea portata avanti dal Papa ha esito scontato. Dopo lo shock iniziale, molti vescovi, dapprima borbottando individualmente, poi unendo la propria indignazione, hanno gettato le basi per una solida opposizione.
Ultimi ma non meno importanti sono i benaltristi. Questa fitta schiera di uomini dalle solide priorità ci insegneranno - ancora una volta - che “nello stato di recessione in sui siamo, i problemi da affrontare sono ben altri”.
Ma dimentichiamo i benaltristi e chiudiamo l’articolo con due dati incoraggianti:
- il 55% degli italiani si è detto favorevole al matrimonio tra omosessuali
- Alfano si è mosso recentemente nella posizione opposta; e Angelino si sa, porta una sfiga tremenda
Francesco Cottafavi
@FCPCottafavi