Il PD sceglie Romano Prodi come suo candidato alla Presidenza della Repubblica e lo fa all’unanimità. Dopo la convulsa giornata di ieri, che aveva visto il Pd spaccarsi sulla scelta del giorno precedente di sostenere l’ex Presidente del Senato, Franco Marini, alla presidenza, scelta condivisa e appoggiata dal Pdl, c’era stata la rottura apparentemente insanabile con Sinistra Ecologia e Libertà, che aveva scelto di sostenere Stefano Rodotà, candidato del Movimento Cinque Stelle. La giornata di ieri, oltre ad aver segnato la progressiva bocciatura di Marini, con il mancato quorum alla prima votazione e il continuo aumento di voti per Rodotà, che ha toccato quota 240, ha anche visto manifestazioni in piazza e nelle sedi Pd di tutta Italia, a sostegno di un appoggio a Rodotà.
Oggi invece la situazione appare cambiata: all’aAggiungi mediassemblea dei grandi elettori di questa mattina, Bersani ha sparigliato le carte e puntato dritto su un candidato già accreditato da tempo, Romano Prodi. Il Pd ha ritrovato apparente unità su questo nome (anche i Renziani lo avevano indicato come secondo scelta dopo Sergio Chiamparino, che ieri ha ragguinto 90 preferenze alla seconda votazione), mentre anche Sinistra Ecologia e Libertà sembra tentennare nel suo sostegno a Rodotà e alcune voci parlano di un possibile ritiro di quest’ultimo, con il Movimento Cinque Stelle che continua però nel suo sostegno.
Dure reazioni del Pdl, che per bocca di Cicchitto vede nella candidatura di Prodi “la caduta di qualsiasi ipotesi per un possibile governo di larghe intese”.
Al via intanto la terza votazione, ultima con il quorum fissato a due terzi.
Articolo di Silvio Carnassale.
Foto rockcohen, licenza CC BY-SA, modificata