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Il Pd tace e fa il mendace

Creato il 19 maggio 2013 da Albertocapece

Bersani_assembleaPd_fotoPd_ AndreaVismara--400x300Se il Mosè avesse risposto a Michelangelo sarebbe stato un ben modesto miracolo di fronte al prodigio di vedere il Pd risollevarsi come Lazzaro e rispondere ai propri elettori. “Perché non parli?” . Inutile chiederlo a quella specie di Pietà Berluschini, appena abbozzata in cui si è tramutato il sedicente David che giurava di abbattere Golia. No,  il Pd non parla, non si fa vedere, rimane a Letta, sotto le coperte se c’è qualche manifestazione del lavoro e tace anche quando si tratta della famosa ineleggibilità di Berlusconi.

Questo week end è stato penoso e protervo: al totale silenzio e assenza sulla manifestazione della Fiom che si è posta come nucleo di una nuova opposizione,  si sono aggiunte le grottesche dichiarazioni dei componenti piddini della giunta del Senato che dovrebbe appunto decidere sulla eleggibilità di Berlusconi a Palazzo Madama. Chi si era già esposto per una esclusione del tycoon dalle aule senatoriale in quanto detentore di concessioni statali, fa marcia indietro, anzi fugge precipitosamente dalle sue posizioni. Il capogruppo Zanda, dice ora  che si trattava di opinioni del tutto personali che nulla hanno a che vedere con il partito e con il governo, mentre altri da Doris Lo Moro  a Claudio Moscardelli a Giorgio Pagliari, hanno scoperto che devono “leggere le carte”, come se la questione non fosse in piedi da vent’anni e non se ne conoscessero tutti particolari. Sono sicuro che Totò saprebbe dare la risposta più appropriata a questa arrogante presa per i fondelli.

Ma in effetti nel Pd la lettura delle carte pare un’operazione piuttosto difficile: dopo aver non vinto le elezioni e aver perso 3 milioni di voti proprio a causa della consociazione con Berlusconi nel nome di Monti, hanno ritenuto che la cosa migliore fosse continuare sulla stessa strada anche senza il professore. Che cazzo di tarocchi usano? Quando baffino compare nella sgargiante veste di chiromante che non ne mai hai azzeccata una, ci credono? O leggono le interviste di Veltroni come i vecchi mandarini della corte imperiale riempivano la pipa d’oppio? Una dozzina d’anni fa qualcuno li supplicava di dire qualcosa di sinistra, poi almeno qualcosina di centro, adesso si sbatte contro un muro di gomma se soltanto gli si chiede di dire qualcosa di non proprio encomiastico nei confronti di Silvio.

C’è forse da meravigliarsi che Grillo abbia lanciato un’opa su un elettorato ormai del tutto disorientato, disincantato, incazzato? O che si dia per definitivamente perso il Pd come forza di centrosinistra? O ancora che si cerchi di coagulare una nuova forza di opposizione per spezzare il regime oligarchico? Ma pare che non l’intendano. Ieri Stefano Boeri e Renato Soru hanno lanciato l’idea di una piattaforma web per informare e consultare gli elettori, come se anche senza internet non fosse stato abbastanza chiaro che questi ultimi schifavano l’alleanza con Berlusconi. Però cercano la seduzione delle nuove tecnologie perché – dicono - “Nella comunicazione politica del Pd c’è un gigantesco vuoto”. No proprio non ci siamo: il vuoto non è nella comunicazione, è nella politica.


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