A Cremona una sede il partito di Berlusconi l’ha sempre avuta, sin dalla discesa in campo del ’94. È stato un pellegrinaggio da via Antiche Fornaci, dove un gruppo di iscritti pagava l’affitto, a corso Matteotti, seconda tappa dopo pochissimi anni. La marcia d’avvicinamento al centro (storico) era avviata, per approdare in corso Matteotti, dove le sedi raddoppiavano: l’una riservata ai club, l’altra al movimento politico.
Dalla fine del 2000 la conquista di via Baldesio 8, con le finestre di fronte a un lato del Comune.
Ed è proprio lì, dove si consumò la battaglia interna tra Jotta e Verro, che ora appare il triste cartello “affittasi”.
Non s’è trovata intesa tra nuovo e vecchio partito, anzi nulla è ben chiaro se non che si è sbaraccato. Un trasloco come un altro, quanto al metodo: ci si procurano degli scatoloni, li si riempie, si porta via tutto, si depositano i suddetti contenitori – pare – in un garage – e si cerca una nuova sede.
Caso vuole che a poche centinaia di metri più avanti, in via Ceresole 9, sia rimasta libera la sede dell’Italia dei Valori.
Forza Italia nell’ex sede del partito di Di Pietro?
Come cambia la politica! Ma nulla ancora si vede di nuovo in via Ceresole.
Intanto chi non ha dove posare il capo è da qualche tempo l’Italia dei Valori, rimasta senza sede in onore all’austerità. Giancarlo Schifano, consigliere comunale e segretario provinciale, prosegue comunque senza grandi mezzi ma con l’impegno di sempre.
Nell’ex Pdl, d’altro lato (e non è un modo di dire) Ugo Carminati e Chiara Capelletti fanno ora parte di “Fratelli d’Italia”, partito per il quale votano anche alcuni assessori comunali, rimasti però in quota Perri, fedelissimi del sindaco anche loro, come anche alcuni consiglieri comunali, che più che in un partito o l’altro, nella confusione e nell’incertezza attutale, trovano posto sulla canoa di Perri, per usare una lieta metafora. In effetti ci sarà ancora bisogno di remare.
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