E poi: volevo pregarti di un’altra cosa, Ale. Ti supplico. Potresti non farti fotografare anche tu con la pancia per aria? No, perché, non so se avete notato, adesso è partita ’sta moda qua. Che appena una scopre di essere incinta ecco che tira fuori la trippa e la sfoggia tronfia ai giornali. Si leva la canottiera e mostra la cupola di San Pietro a grandezza naturale. Si fa fotografare in copertina con le mani sulla mongolfiera, il braccio che copre le tette e la faccia da santa martire, inspiegabilmente vergine. Ma perché? Mai per dire che una si faccia fotografare subito dopo il parto, quando condividere lo sfrangimento è salutare e costruttivo, con le sue belle smagliature che vengono a tutte le donne che fanno i figli, che al posto della pancia sembra che abbiano delle strisce pedonali. Macché. Meglio mostrarsi femmina de panza. Ma io mi domando e dico: la gravidanza non è una roba privata? Un miracolo intimissimo? Allora perché non schiaffare in copertina anche un maschio dominante magari con gli amici di Maria in bella vista? D’altronde parte tutto da lì, dalle sfere dei ching... Che poi, tra l’altro, le pance incinte sono tutte uguali... sembrano tutte dei cofani delle Cinquecento. Delle angurie giganti di quelle che trovi ammonticchiate nei chioschi d’estate... Sono pancioni, è come vedere Galeazzi dopo pranzo. Resisti Ale, dammi retta... Anche se l’ha fatto la Nannini, l’ha fatto la Herzigova, l’ha fatto la Seredova, tu non farlo. Perché poi è un po’ un’ostentazione, no? Come quelli che si fanno fotografare vicino alla Ferrari, con quello sguardo superbo che sembra che dica: «Guarda che roba?!... son figo eh?». Senza contare che tante donne brigano e trigano da anni come matte e non riescono a rimanere incinte neanche se si fanno sparare gli spermatozoi a cannonate, e ci restano male a vedere ’sto trionfo di ovuli andati a buon fine. Comunque io la ammiro, la Marcuzzi: fare un figlio che avrà tutti i Pooh come nonni non è mica uno scherzo. Ci va coraggio.
LUCIANA LITTIZZETTO