Magazine Diario personale
Sono tutto uno stiracchiarmi tipo letargo in chalet di montagna.Mi piace l'aria gelida, bello infagottato all'aperto, al calduccio al chiuso.Per fortuna è la giornata giusta per gustarmi in serata il peposo dei fornaciai.Ne ho saputo l’esistenza grazie a questo qui.Ho stampato le ricette qua e qua.Ho passato il tutto al reparto cucine del papà quoco.Il qual quoco avrebbe dovuto farlo ieri sera, ma accadde un qui pro quo.Ovvero il suddetto quoco sa cucinare l’ira di dio di varietà di piatti, ma è anche convinto che tutto ciò che non ha mai cucinato in vita sua, altro non sia che scisma culinario da ricomporre nell’alveo dell’ortodossia del suo pensiero da ricettario unico.Oltre ai tanti tomi mandati a memoria d'esperienza, in decenni di mestiere di chef, da Venezia fino a Parigi, l'unica bibbia alla quale riconosca autorità è Il talismano della felicità di Ada Boni. Se lì non ci sta, è eresia apocrifa.Tanto per darvi un’idea del soggetto: ottime capacità tecnico-realizzative, ma mentalità rigida (eufemismo).Io compenso bene, perché capacità ai fornelli prossima allo zero, ma stomaco elasticissimo.Siamo specializzati nei ruoli. Lui cucina, io mangio.Fatto sta che ieri sera, siccome aveva deciso che non fosse sensato far cuocere il peposo per tante ore, a un certo punto ha spento la fiamma, e più che un intingolo da spezzatino, la roba in pentola aveva l’aspetto di una broda di carne.Allora l’ho convinto, con un predicozzo da eretico suadente, a rimandare tutto a stasera.Riprendere la fiamma, per rapprendere le spezie!Tra poco riaccenderà il rogo, si spera di ottenere un sugo intransigente e speziato degno di un boccaccesco Chichibio.Si spera vada tutto bene, senza bisogno di litigare, senza che volino dei porco ziole sulla consistenza azzeccata o meno del sughetto.Oggi a pranzo sono stato a stecchino, che non consumo tante calorie stando alla scrivania, e allora sono andato di tristissimo spuntino salutistico-deprimistico con crackers, yogurt, banana e carota (il pasto unico è un'abitudine negativissima, ma una tantum, a fin di bene, è cosa buona e giusta).Così a cena avrò una fame schietta, e mi ingozzerò ripieno come un “porcellotto alla Hombre”.Anzi, come un lupo della steppa, che con il clima gelido e la fame che ho, mi sbaferei pure un bue muschiato dei cosaccai.Con tanto di vellutato purè.Vi farò sapere.
K.
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