Magazine Diario personale

Il Perdono a Dio

Da Gloutchov
Il Perdono a Dio Finalmente! Era tanto che attendevo di leggere della Fantascienza fatta davvero bene. Questo racconto, romanzo, chiamatelo come volete, mi ha davvero entusiasmato. Non è Sci-Fi banale. E' tosto. E sono davvero felice di averlo potuto leggere. Ma veniamo al dunque:
Il Perdono a Dio racconta le vicende di un esercito in fuga. Il personaggio principale è una donna, una combattente. Loro sono fedeli a una strana forma di aggregazione che li mette in connessione con un essere astratto che si chiama Casuale. Tutto avviene con degli inserti tecnologici nel corpo degli adepti. L'idea di principio di questa 'società' nasce dal diritto inalienabile di ogni individuo ad avere una opportunità. Ecco... il Casuale è questo che fa. Durante la vita di un fedele, ogni tanto, il Casuale offre una alternativa alle scelte che loro farebbero normalmente. Il Casuale è connesso in rete con tutti gli altri adepti, e ciò fa si che lui possa creare delle opportunità... sta poi ai singoli individui nel coglierle o meno. Come funziona? Ti trovi a un bivio tra due strade. Tu sei intenzionato ad andare a sinistra. Il Casuale interviene e ti suggerisce, invece, di andare a destra... e chi vivrà, vedrà. E' ovvio che questa è una semplificazione. La struttura sociale di questa congregazione è complessa, e come ho detto, possiede anche un esercito... col quale ha tentato di scalzare dal potere i Federali, ovvero i "normali", ovvero una struttura politica federale che gestisce tutti i pianeti abitati dalla razza umana. Insomma... questa congregazione perde la guerra e viene mandata in esilio su un pianeta remoto. La congregazione si muove su enormi navi che proteggono gli esseri umani dall'ambiente esterno. La loro vita è legata a una sorta di... pellegrinaggio verso il nord del pianeta, dove la vita umana è possibile senza bisogno di sostentamenti tecnologici. Però la gente a bordo è inquieta. Il Casuale tace da parecchio. La vita è un tran tran noioso, dove solo il sesso rimane l'unico sfogo ricreativo. Si parla di complotti. Si parla di un ritorno alla federazione. C'è chi si suicida. C'è chi abbandona le navi. Ci sono strane e inspiegabili apparizioni.
Scritto dannatamente bene. I personaggi hanno spessore da vendere. L'antefatto è solido e intrigante. La struttura narrativa graffia e tiene incollati all'ebook reader. Massimo Citi è davvero bravo. Non è un caso che il racconto abbia vinto un premio di Sci-fi, il premio Omelas, nel 2002. E' davvero ben scritto e capace di catturare la curiosità del lettore. Nell'ebook è stato inserito anche un secondo, breve, racconto: Un rifugio a Baba Yaga. Altrettanto valido. E' una space-opera, ma non aspettatevi le solite astronavi, o i soliti complotti spaziali. E' anche una social-sci-fi, perché si scava nella politica del futuro della razza umana, nella sua struttura sociale, nella sua struttura umanistica e religiosa. Storie di questo tipo, tra quelle che ho letto di recente e nel passato remoto, ne conto sulla punta delle dita. Forse Il Condominio di Ballard. Forse Metallo Urlante di Evangelisti. E forse anche Garbage land di Abreu.

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