Magazine Diario personale

Il Perfetto GiubboCappotto

Da Lazitellaacida
E' così bello ed è così facile parlare di cappotti quando fuori fanno ancora 10° e non ci poniamo il problema delle temperature più basse. O magari quando si vive al Sud, al sud dell'Italia, al sud di Roma, a Sud del mondo. In quelle zone dove l'inverno significa solo fare il cambio dai colori pastello ai colori autunnali come il bordeaux, il marrone e il mattone. Ma là, a Los Angeles, non sapranno mai cos'è un maglione con le trecce, non sapranno nemmeno che i maglioni in misto lana pizzicano che dio la manda, non sapranno nemmeno che esistono vari tipi di cashmere, forse non sanno nemmeno che Hermès fa dei plaid per il divano. Ma noi lo sappiamo, lo sappiamo perché li abbiamo visti nella casa di Charlotte York. Ed è così che dopo aver trascorso il Ponte dell'Immacolata a morire di freddo in quel della Bassa Padana, in temperature che si aggiravano tra -7° e 0° che mi hanno fatto seriamente pensare di non poter arrivare viva al lunedì, di non poter mai più camminare, mai più muovere le dita sul cellulare e muovere i muscoli facciali, così come i lombari, e di vivere ormai bloccata sempiternamente come un obelisco in una Piazza del Popolo qualunque, che ho capito che forse avevo sbagliato qualcosa. D'altra parte, vestita solo di un cappottino di Patrizia Pepe, per quanto bellino e tagliato magistralmente con coda a pinguino, ha pur sempre lo spessore di una camicia di jeans dell'Ovs. Massì, io quel cappotto di cui parlo da mesi non l'avevo ancora comprato. Lo compro con i saldi. Lo compro con le svendite di campionario. Lo compro da Zara. Lo compro da Cos. Lo compro in outlet. Lo compro con la svendita aziendale. Lo compro mamma, fidati che lo compro. Ma la mamma, che mi conosce meglio di quanto mi conosca io, sentendomi piangere dal freddo lo scorso sabato esasperata dai miei latrati ha detto TE LO REGALIAMO NOI BASTA CHE TI COMPRI QUALCOSA CHE TI TENGA CALDO! E cosa tiene caldo? Procediamo con ordine d'importanza: _IL FUOCO. Pare piuttosto ovvio che non posso darmi fuoco. Ogni mattina poi. _LA COPERTA DI PILE. Per quanto sia il mio sogno uscire di casa avvolta nel plaid del divano sento che potrebbe non essere abbastanza e gli sguardi di disapprovazione già degli addetti alla guardiola prima di entrare in ufficio potrebbero convincermi a tornare a casa a cambiarmi. _LA PELLICCIA. QUELLA VERA. Sì, lo so che voi ci tenete agli animali ma le pellicce ecologiche a meno che sotto non abbiano centordici imbottiture (ma allora passiamo al punto successivo) non tengono il freddo. Il freddo tagliente. Quello che sega la faccia come lame di ghiaccio. Siate oneste. _IL PIUMINO. Sì, quell'ammasso tondeggiante di piuma, vera o sintetica, che noi donnine a modo odiamo tanto. Sono anni che aborro quell'indumento e anni che mia madre continua a dirmi MA IN TELEVISIONE NE VEDO COSI' TANTI - MAMMA NON E' CHE SE VEDI QUALCOSA ADDOSSO ALLA VENTURA, ALLA D'URSO O ALLA CLERICI SIGNIFICA CHE VA DI MODA, IO QUELLE COSE LUCIDE LI NON LE METTO, SONO DA TAMARRA. E più o meno le conversazioni sono andate avanti così per anni, con la sola modifica dei nomi delle rispettive celebrities citate (Hunziker, Toffanin, Pellegrini, Gregoraci...). Ma questo week-end qualcosa si è rotto, o sono diventata vecchia, o le mie articolazioni sono diventate pesanti o veramente ho preso molto freddo, fatto sta che mi sono decisa a prendere qualcosa che tenga veramente caldo. Così martedì sera, decisa come quando Hitler ha invaso la Polonia, convinta come quando Gisele passeggia sulla spiaggia di Ipanema, io, il mio grosso herpes, il mio budget genitoriale E la mia tredicesima siamo sbarcati TUTTI INSIEME su VIA DELLA SPIGA, convinta come non mai, dopo un intero pomeriggio passato su internet a cercarmi i migliori GIUBBOCAPPOTTI. Non avevo molti dubbi, sapevo dove volevo andare: PIANO A – FAY PIANO B – SPORTMAX PIANO C – RINASCENTE (ma solo se sono veramente disperata). Il tutto dalle ore 18.20 ed entro le 19.30 (quando dico che Shopping Night mi fa una pippa vedete che sono seria?).
PIANOA – FAY Conoscete la mia riluttanza ad entrare nelle boutique, pur lavorando nel settore, pur essendo UNA DI LORO, pur conoscendo le facce, i trucchi, le cose, niente. Mi vergogno. Ho paura che me lo leggano in faccia che sono povera. Ma niente, questa cosa era da fare quindi caro il mio apriporta levati che me la apro da me che c'ho fretta. Scandaglio con lo sguardo il negozio alla ricerca del reparto donna (oddio ma sarò nel negozio giusto? Non è che ci sarà un Fay Donna è un Fay Uomo? Non saranno mica così ricchi i Della Valle?) no, torna in te mi dico, le commesse mi ignorano, d'altra parte sono le 18, non sanno che io SONO LI' PER SPENDERE ma a me sta benissimo così e faccio da sola. Mi sento come Pretty Woman. Statevene lì voi e la vostra commissione sulle vendite. Dal sito avevo già trovato il GIUBBOCAPPOTTO CHE FACEVA PER ME, era lui: un parka con il cappuccio bordato di pelliccia. Perfetto. Un po' giubbo e un po' cappotto. L'ideale. Il Perfetto GiubboCappotto Lo vedo, lo focalizzo, lo guardo, lo tocco. Meh. Tessuto un po' meh, Il feltro è un po' meh, sembra che raccolga un po' troppa polvere. Troppa poca imbottitura. Vedo il cartellino. Ero psicologicamente pronta ad un prezzo alto, d'altra parte siamo da Fay., ma quello che vedo rasenta i limiti dell'assurdo: 1.750 Euro. Confesso che mi aspettavo un prezzo intorno alla metà di quello trovato sul cartellino, ma che comunque vista la qualità dell'imbottitura e del tessuto non mi pareva meritevole. Rifiuto e vado avanti. Enzo e Carla mi lanciano l'imprevisto, PIANO A – FALLITO. PIANO B – SPORTMAX Sportmax, per chi non lo sapesse è uno dei centordicimila brand del Gruppo Max Mara. Uno dei più fighi e pure dei più sottovalutati. E' un peccato che se ne parli così poco perché fa sempre delle collezioni splendide, certo inarrivabili per chi ha dei budget ai limiti della mensa dei poveri come Noi Poracce Dell'Era Monti, ma pur sempre uno di quei marchi da tenere a mente almeno quando si ha un piccolo tesoretto da parte, o ai saldi, o quando si ha in mente di rapinare un negozio. Ma io martenon ero povera (oggi sì) e sono entrata con tutta la mia faccia di tolla senza guardare le commesse che si sa, possono trasformarti in una statua di sale con uno sguardo. Ma tanto, alle 18.40 figurati che voglia c'avevano di seguire una cliente con l'herpes. Io e il mio incedere deciso ci ritroviamo un po'spiazzate perché il rinnovo del negozio mi fa temere di ritrovarmi spalmata con la faccia su una parete o su uno specchio visto che è tutto grigio-gradini-pareti cromate. Una commessa coraggiosa ed impavida mi sorride ed impaurita mi dice che c'è ANCHE UN PIANO DI SOPRA (perché mi vede andare verso la zona dove una volta c'era un piano di sotto che evidentemente non c'è più) alla quale rispondo inconsapevolmente inacidita “E CI SONO ANCHE I CAPPOTTI?”, la Commessa capisce (contrariamente a Quella di Fay) che sono venuta qui per spendere E SPENDERO' e da questo momento in poi non mi lascerà mai più come nemmeno una BFF in un bosco pieno di lupi ammazzavampiri. Al piano di sopra rimango piacevolmente colpita (=mi si dilatano le pupille dall'entusiasmo) dalla collezione che, mostrata nella sua interezza e potendola finalmente toccare e non solo lumare come una stalker su internet, è veramente favolosa. Come dico più volte alla mia nuova BFF Commessa, MA QUESTA COLLEZIONE HA MOLTO DI BALENCIAGA che forse detto al signora Sportmax non farà tanto piacere ma figlia mia, pija e porta a casa che di questi tempi di Balenciaga così non ce ne saranno mai più (ciao Nicolas, ciao!). La Commessa BFF comincia a raccogliere cappotti su e giù ma non si aspetta che io sia una secchiona del mestiere ed infatti estraggo dalla borsa due stampate del sito (che, per inciso, dategli una rinfrescata signori che è l'abominio della user experience ma, ad ogni modo, sempre meglio di quello di Fay c'avete ragione). Capisce di avere a che fare con una PRO, tutta captatio benevolentiae la mia, anche se lei si ostina a darmi del LEI e io mi ostino a darle del TU. La mia scelta di GIUBBOCAPPOTTI è questa:
Il Perfetto GiubboCappotto
La prima è una pelliccetta. La seconda è un ibrido pelliccetta-piumino. Un vero e proprio GIUBBOCAPPOTTO. La pelliccetta è quello che cercavo da sempre, da quando ho visto Carrie correre per le strade di New York con la sua copia di Vogue in mano, per poter nascondere il suo editoriale in abiti da sposa.
Il Perfetto GiubboCappotto Sognavo quel suo cappottino, che non capivo mai se era un giubbotto, una pelliccetta, un piumino O COSA. Poi ricerca e sgarfa, ricerca e sgarfa, ricerca e sgarfa (no, non c'ho messo così tanto a dire il vero), è bastato usare il mio solito metodo e cioè questo e ho capito che era una pelliccetta di Burberry del 2007. Vabbhè, non potrò mai comprarmi una pelliccetta di Burberry. O di Spormax. O di Annabella di Pavia. [Scusate animaliste che passate di qua, questo post non è per voi, non voletemene male]. Comincio a pregare la commessa di farmi uno sconto, basandomi solamente sulla mia (!) simpatia (!), poi tento la strada dei saldi “andrà al 50% ai saldi questa, vero?” ma lei mi guarda come le se avessi chiesto vendermi il suo primogenito e mi spiega che “forse che forse questa andrà al 15%” - “ammazza! Vi vanno bene le cose da voi in Sportmax! Non è che cercate qualcuno? Ma non arrivate nemmeno al 50%?” - “Non sull'abbigliamento”. Niente, la Commessa BFF sembra non collaborare. Torno verso il Giubbocappotto che è metà pelliccia e metà piumino. Mi sento un po' poraccia. Un po' come se fossi La Donna Che Può Permettersi La Pelliccia Solo Davanti. Per la donna che quando camminerà per strada dovrà rasentare i muri. Per la donna che non dovrà mai farsi vedere di spalle. Pelliccetta davanti. Piumino dietro. Piumino dietro. Piumino dietro. Cedo al piumino? Che faccio cedo? Mi guardo. Mi riguardo. Mi sparo le pose. 
Il Perfetto GiubboCappotto  Mi faccio le foto, ma non le mando a nessuno perché il momento è troppo psicologicamente importante e sono troppo influenzabile per poterlo condividere.   Chiamo il mio ragazzo ma tanto cosa vuoi che capisca, lui mi ama così come sono. Figuriamoci. Mi rimetto la pelliccetta per un'ultima volta.
Il Perfetto GiubboCappotto  Che visino triste.    Allungo il trench a pelliccetta alla BFF Commessa. Le dico: “Per favore, nascondilo in magazzino” “Non posso, è l'ultima taglia” “Cosa ti costa, fai finta di dimenticartelo. Guarda come mi sta. Questa pelliccetta non può andare ad una escort russa qualunque che passerà di qua” “Ti sta benissimo in effetti” “Vedo che mi capisci. Dai nascondilo, almeno fino ai saldi. Magari trovo i soldi” [seeeeeeeeeh] “Non posso, è l'ultima taglia!” “Ti chiedo solo di non venderlo ad un'olgettina. Qua davanti vive la Minetti. Ti prego a tutte ma non A LEI.” “Non ho mai avuto una vendita così.” “Lo so amica. Lo so. Spero almeno con questa vendita di averti fatto fare il budget della giornata. Dammi il piumino vah.” E fu così, che comprai il mio primo piumino. Il mio secondo in realtà, ma con questo mi sento radicalmente più figa dell'altro. E fu così, che la neve di oggi NON M SPAVENTA! NEVE NON SEI PIU' UNA NEMICA! Adesso i treni potranno anche fare ritardo e io potrò aspettare sui binari per MINUTI! ORE! GIORNI INTERI! EVVIVA TRENITALIA! EVVIVA GLI SCIOPERI! HO UN PIUMINO! NON AVRO' MAI PIU'FREDDO! Grazie Sportmax! Un sentito ringraziamento alla Commessa che mi ha congedato dal negozio alle ore 19.30 di martedì dicendo “non ho mai avuto una cliente così”. Ciao Valentina!

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