Il brand non è soltanto il marchio con il quale si contraddistingue un’azienda o un suo prodotto, ma nasconde valori e identità forti, e oggi le tecniche di marketing possono essere applicate anche alla persona.
Il personal branding identifica una persona, con i suoi valori e la sua identità, portandola a distinguersi, anche a livello professionale, all’interno della comunità in cui opera,.
“Everybody likes Ike”
https://www.youtube.com/watch?v=9fCboQKkwQA
Di personal branding si è parlato per la prima volta negli anni ’90, quando i politici hanno iniziato a circondarsi di esperti pubblicitari per comunicare al meglio il loro programma elettorale e riuscire a identificarlo con la propria persona. Il primo ad utilizzare questo trucco è stato il Presidente americano Eisenhower, con uno spot ideato da Rosser Reeves e realizzato dalla Disney. Protagonista della pubblicità il candidato repubblicano con il nome “Ike”, com’erano solito chiamarlo informalmente e scherzosamente gli amici. L’escamotage serviva per allontanarlo dall’immagine pubblica di comandante dell’esercito e per renderlo più vicino e famigliare all’elettorato americano.
Dall’allora in poi, la strategia del personal branding iniziò ad essere utilizzata in ogni parte del mondo.
Per quanto riguarda l’Italia, basta pensare a Silvio Berlusconi. Il self made man, l’imprenditore di successo che si è “fatto da solo” e che ha deciso di scendere in politica “perchè l’Italia è il paese che amo”. Stessa storia per Hugo Chavez. Il “Caudillo”, immagine della lotta contro l’imperialismo americano, quando era tra il popolo vestiva una tuta con i colori della bandiera venezuelana, mentre durante gli annunci ufficiali al paese indossava la divisa.
Il Personal Brand nell’era social
I canali di comunicazione continuano a moltiplicarsi e a evolversi: web, socialnetwork, youtube. Oggi non sono più solo i politici ad utilizzare il marketing personale, ma anche i personaggi pubblici e di spettacolo.
Tra i tanti, lo sportivo Novac Djokovic o lo chef Gardon Ramsey . Entrambi al top delle loro carriere, utilizzano il web per rafforzare il loro personal brand, e anche chi non ama il tennis o non segue gli show cooking li conosce.
Il tennista serbo, ad esempio, dopo aver vinto vari tornei nel circuito ATP, ha iniziato ad essere chiamato in molti talk show grazie alla simpatia dimostrata sul campo. Solo, però, dopo aver ampliato la sua presenza online, la sua popolarità è salita alle stelle. Il giovane ha iniziato con i video su YouTube, dove imitava i suoi colleghi, da Rafael Nadal alla Sherapova; dopo è diventato testimonial di numerose campagne pubblicitarie e, infine, ha recitato nel film “I Mercenari 2″.
Il Personal Branding Coach
Con l’avvento dei social network, i mezzi i canali per comunicare se stessi sono cambiati e non sono più appannaggio di pochi: ora tutti possono “esprimere se stessi online”.
Ciò che bisogna fare è curare la propria immagine come se fosse un marchio aziendale, ma prima di buttarsi sui canali di comunicazione, si deve mettere appunto una strategia comunicativa, costruirsi un “personal business plan”.
Il successo è determinato dal livello di coerenza che esiste fra valori che caratterizzano il profilo e quelli realmente offerti e condivisi attraverso il proprio operato. Maggiore è la coerenza, più importanti saranno l’impatto e l’efficacia nel comunicare. Nasce così la professione del brandig coach con l’obiettivo di insegnare a comunicare se stessi in maniera più efficace. Prima però di addentrasi nel mondo del branding coach bisognerebbe definire che cos’è un coach.
Siamo abituati ad associare la parola ‘coach’ alle discipline sportive, in realtà si può essere startup coach, corporate coach, team coach ma anche life coach. Il coaching è una strategia di formazione che parte dall’unicità di un individuo per migliorare le proprie potenzialità, per raggiungere obiettivi personali, di team e manageriali. Un branding coach fa questo: aiuta a progettare un personal brand da mettere in risalto.
Diventa, così, il personal branding un percorso d’apprendimento che aiuta a comunicare in maniera efficace le proprie competenze. Si è creata la necessità di avvalersi di professionisti, che non sono più degli esperti pubblicitari ma dei coach. Il percorso di coaching aiuta a individuare i propri punti di forza e a esprimerli, non solo attraverso strumenti digitali, ma anche “face to face”. E’ importante sapere come presentarsi, quale vestito indossare, sapere con che tipo di pubblico si interagisce e come catturare la sua attenzione, perchè il personal branding è “ciò che dicono gli altri di te quando tu non sei in quella stanza”.