Il peso ideale: La ritenzione idrica parte 2^

Nel caso in cui il sodio aumenti negli stessi liquidi extracellulari perchè viene eliminato male, quindi non a sufficienza, le cose sono molto diverse.

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Le cause di questo disturbo, che questa volta non si può fare sparire bevendo qualche bicchiere di acqua in più, sono molteplici, tuttavia la sua forma più comune, che colpisce soprattutto il sesso femminile, ove non esistano malattie renali, cardiache o di altro genere in grado di giustificare la ritenzione idrica, ha un origine prevalentemente ormonale o può essere legata a fattori psichici (stati d’ansia).

In caso di ritenzione idrica è giusto seguire per alcuni giorni anche una dieta disintossicante. Se vuoi conoscere il menù settimanale di questa dieta, ti invito a leggere quest’altro articolo che ho scritto sul blog

In questo caso la ritenzione idrica la si riscontra frequentemnete in menopausa o nei giorni che precedono il ciclo mestruale.

Tuttavia vi sono casi non rari, in cui la ritenzione idrica è cronica, e aumenta o diminuisce a seconda dei giorni, senza però mai scomparire, e chi ne soffre, si lamenta del fatto che un vestito che andava bene al mattino, risulta stretto alla sera, oppure che da un giorno all’altro o persino nella stessa giornata, il peso corporeo oscilla vistosamnete, a volte aumentando o diminuendo di uno, due o più chili, oppure ancora il soggetto riferisce che si sente gonfio, come se la pelle stesse per strapparsi, quasi scoppiare.

Questa ritenzione idrica da insufficiente eliminazione di sodio può manifestarsi in vari modi:

attraverso una semplice pastosità dei tessuti, che spesso è limitata a zone più o meno circoscritte
attraverso un autentico “anasarca”, cioè una imbibizione di liquido dei tessuti di tutto il corpo. E’ raro, in questi casi che si giunga all’edema vero e proprio, che invece si manifesta nel caso in cui vi siano dei problemi renali o cardiaci con evidenti gonfiori delle estremità inferiori (caviglie e gambe).

La ritenzione idrica di origine ormonale può essere combattuta con un solo mezzo: con una dieta povera, ma attenzione, non priva di sodio.

La nostra principale fonte alimentare di sodio è il comune sale da cucina, detto anche cloruro di sodio (NaCl), in cui si trova il 40% di sodio, ma dobbiamo anche sapere che il sodio si annida anche in un sacco di alimenti.

Ora il nostro fabbisogno giornaliero di sodio è al massimo di 4 o 5 grammi che corrispondono a circa 10 o 12,5 grammi di sale da cucina, ma purtroppo, noi italiani, ne consumiamo molto ma molto di più, favorendo la ritenzione idrica, l’ipertensione arteriosa ed altre patologie molto pericolose alla salute dell’uomo.

Un tempo il sale era prezioso e costosissimo, sicchè se ne usava solo lo stretto necessario, si noti infatti che il termine “salario” deriva dal fatto che parte della paga dei soldati romani era costituita appunto da sale.

Poi con il miglioramento delle tecniche di produzione e dei mezzi di trasporto, il suo prezzo scese a livelli molto bassi, facilitandone la diffusione.

Purtroppo il sale si comporta come una droga, più se ne consuma, più se ne consumerebbe.

Quindi nel giro di poche centinaia di anni, così, la quantità di sale nei cibi, continuando a crescere, ha raggiunto dosi il più delle volte superiori a quelle necessarie.

Da recenti studi scientifici si è appurato che esistono dei legami tra la ritenzione idrica e la cellulite, cosicchè spesso, per combattere anche quest’ultimo disturbo, è utile, sempre se il dietologo lo ritiene opportuno, seguire una dieta a basso contenuto di sodio.

Un caro e cordiale saluto

Il peso ideale: La ritenzione idrica parte 2^

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