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Il Pesto Alla Trapanese

Da Damgas @incucinablog

Il Pesto Alla Trapanese damgas in cucina

Conosciuto più comunemente come pesto alla siciliana o ancora in dialetto come  “U pistu a la trapanisa” o “pasta cu l’agghia”  Il Pesto Alla Trapanese è un’antica ricetta nata al porto di Trapani. Il pesto alla trapanese , oggi inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali e riconosciuto dal ministero delle politiche agricole e alimentari nasce grazie ai marinai genovesi, che di ritorno dai loro commerci in oriente facevano scalo appunto al porto di  Trapani prima di riprendere la rotta verso casa. Durante le soste , che  naturalmente duravano qualche giorno ( visto il duro viaggio che certamente non era agevole come ai giorni nostri) , frequenti erano gli scambi culturali. Fu così che i siciliani conobbero la celebre agliata ligure , intingolo a base di aglio olio e noci che fu l’antenato del tipico pesto genovese; successivamente e con il naturale trascorrere del tempo la ricetta venne pian piano modificata secondo gli usi e costumi trapanesi. Le noci lasciarono quindi il posto alle mandorle e fece la sua comparsa il pomodoro;  perfino le tipiche trofie liguri lasciarono il posto ai ” busiati ” , ( sorta di maccheroni attorcigliati su di un ramoscello) , nasceva così dunque il pesto alla trapanese , condimento che nulla ha più da spartire con il pesto genovese. Come il pesto originario tuttavia anche quello siciliano è un condimento primaverile, molto adatto tuttavia ad esser conservato in freezer per poterne fare uso tutto l’anno anche nel caso abbiate ospiti vegetariani ; al contrario di ciò che tanti pensano le acciughe non sono infatti previste .

Ingredienti:

3 spicchi d’aglio, 1 mazzolino di basilico,  250 g di ricotta di pecora, 70 g di mandorle sgusciate,

6 pomodori maturi, sale e pepe q.b. , olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento:

Per prima cosa va detto che come quello genovese anche il pesto trapanese viene tradizionalmente preparato nel mortaio, tuttavia se non lo si possiede è possibile ovviare utilizzando un comune robot da cucina o un frullino ad immersione. Sciacquate dunque i pomodori, eliminate la parte interna e strizzateli bene per far fuoriuscire l’acqua di vegetazione. Metteteli quindi nel robot unitamente alle mandorle che avrete già provveduto a sminuzzare ed agli altri ingredienti eccetto l’olio, il sale ed il pepe. Azionate quindi la macchina ed aggiungete mentre frullate l’olio a filo fin che non avrete raggiunto la consistenza ottimale ed il tutto non sarà perfettamente amalgamato. Aggiustate ora di sale e pepe quindi condite la pasta appena cotta a freddo ( cioè non fate scaldare il pesto sul fuoco) e servite in tavola.

Tengo a precisare che in rete si trovano molte varianti di questa ricetta, alcune con pinoli, altre con parmigiano e così via, questo naturalmente è dovuto al fatto che trattandosi di una ricetta molto antica per lungo tempo tramandata oralmente e molto diffusasi sono fiorite innumerevoli varianti. Senza contare poi quelle odierne che però vengono riconosciute come tali. Quella qui proposta cerca i esser il più possibile fedele a quella di un tempo, decidete poi voi se variarla o se provarla così com’è.

DamGas


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