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Il petrolio ci sarà ancora per oltre 130 anni

Creato il 01 settembre 2011 da Marvigar4

Ragusa 1983

Ragusa, 1983, il sottoscritto (diciannovenne) davanti a una pompa di petrolio…

   Giunge una notizia da Trieste, dove in questi giorni si sta svolgendo un incontro organizzato dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs), a cui partecipano una quarantina di ricercatori da vari paesi, tra cui Arabia Saudita, Brasile, Francia, Pakistan, Russia, Slovacchia e Stati Uniti, e rappresentanti della National Iranian South Oil Company e della Saudi Aramco: le riserve di petrolio già qualche anno fa erano stimate 130 anni, adesso, con la crisi e un notevole calo dei consumi, si prevede una estensione delle stesse stime. In soldoni, ancora per circa un secolo e mezzo l’umanità potrà ricorrere all’oro nero per le sue esigenze energetiche e non solo. A sostenere questa tesi è lo studioso Aldo Vesnaver, che trascorre sei mesi l’anno in Arabia Saudita a insegnare le tecniche di estrazione ai ricercatori arabi. Intervistato dall’ANSA, Vesnaver ha dichiarato: « Il problema è che per ogni barile di petrolio estratto ce ne sono venti che passano di mano sulla carta, e gli speculatori ovviamente hanno dei vantaggi nel far passare il messaggio che il petrolio stia per finire. Il problema è che la maggior parte del petrolio è in mano a compagnie di Stato, in Venezuela come in Arabia Saudita. Per questo le multinazionali lo cercano ancora, perché quello che producono loro è molto meno, e quello sì potrebbe finire presto». La tecnica sviluppata da Vesnaver, che si basa sull’auscultazione dei movimenti dei giacimenti sotterranei suscitati dai microterremoti, sembrerebbe scongiurare l’allarmismo che, a partire proprio da quel fatidico 1973, si divulga da anni per motivi politici e economici e che nulla avrebbe a che vedere con l’effettiva presenza del petrolio nel sottosuolo.

   Se qualcuno tira un sospiro di sollievo, il pianeta Terra, forse, un po’ meno. Senza fare il processo alle intenzioni, temo che simili dichiarazioni, se interpretate male, possano avere un effetto negativo. Mi spiego. Tutto ciò che riguarda le energie alternative, ecosostenibili, non deve segnare il passo perché si sostiene che avremo petrolio ancora per oltre un secolo. Qui non è in ballo la sopravvivenza di questa o quella compagnia petrolifera, ma l’esistenza del nostro mondo e la nostra salute. Non è speculazione affermare che bisogna cercare di fare a meno di una risorsa finora considerata insostituibile, ma soprattutto rispetto per uno spazio che ci ospita e chiede soltanto di non essere più sfruttato, violentato, danneggiato. Si tratta di scegliere: o con gli interessi di alcuni, petrolieri e co., o con gli interessi della Terra. L’energia prodotta dal petrolio non è pulita. Punto. Siamo ospiti di questo pianeta e, come dico ormai da una vita, abbiamo il dovere di restituirlo come l’abbiamo trovato… Se qualcuno ha ancora il coraggio di eccepire, gli consiglio di vivere per un po’ nei pressi di una raffineria di petrolio, annusare l’aria e respirare a pieni polmoni… Dixi.

© Marco Vignolo Gargini

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/energietradizionali/2011/08/31/visualizza_new.html_729765585.html



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