Quando scegliamo di fare esperienze piacevoli, entriamo in uno stato di contentezza e di soddisfazione che ci porta a “vedere il bicchiere mezzo pieno” con più naturalezza, contrastando la tendenza generale a “vedere il bicchiere mezzo vuoto” che intristisce e rende più facilmente condizionabili (quando siamo nella "condizione di bisogno" siamo disposti a "seguire" i suggerimenti di chiunque pur di uscirne fuori...). Stati d'animo come contentezza, soddisfazione e felicità sono, dunque, ingredienti importanti per la nostra sopravvivenza
Di questo sono consapevoli ormai anche molte istituzioni, soprattutto private, che forniscono educazione scolastica. Non mi riferisco ahimè all'Italia, che si trova ancora agli ultimi posti nelle classifiche internazionali in fatto di educazione scolastica. In una scuola privata del canton Svitto, in Svizzera, ad esempio, sono state inserite di recente nel programma di studi le lezioni di felicità. La Svizzera segue la scia di paesi come la Germania, l’Austria, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna (si chiamano corsi di “well being”) dove questa materia si insegna già da un pò di tempo, attraverso la psicologia positiva.
Questo è quello che ad esempio insegnamo nella One Experience, una full immersion trasformativa dei punti di vista e delle sfide salienti della propria vita per vivere da esseri consapevoli, completi, gioiosi e appassionati della vita.
Sarebbe bello che, anche in questo paese, i poteri che controllano informazione, formazione ed educazione iniziassero a chiedersi cosa proporre di alternativo all'analfabetismo culturale ed alla sottomissione mediatica che esalta sadismo, stupidità e ipnotizzazione collettiva verso la paura; cambiassero rotta, quindi, rispetto a quella che sta andando dritta verso la nostra estinzione...