“La musica salverà il mondo” è stato il mio primo pensiero, sorridendo compiaciuta, dopo la visione di questo brillante e ironico cortometraggio.
Astutillo Smeriglia lo presenta nel 2010 e narra, in 8 minuti, le vicende quotidiane di quello che è “Il Pianeta Perfetto”.
Un luogo in cui è tutto “regolare”, niente è fuori posto, in cui “i soldi crescono sugli alberi” e “i semafori sono sempre verdi”.
Un posto ideale in cui vivere perché c’è sempre bel tempo e in cui la corretta regolarità degli eventi lascia ai giudici compiti relativamente marginali.
Fino a quando, però, dalla finestra di un appartamento giungono le note della
Tredicesima Variazione Goldberg di Bach, note storpiate e suonate su una tastiera elettrica.
Il sottile umorismo di Smeriglia passa in rassegna “l’imperfezione” del malcapitato, immediatamente arrestato, mostrandone le debolezze, per le quali sarà severamente punito.
Vivere in un pianeta perfetto non consente errori così grossolani, per cui risulta inammissibile ascoltare Madonna e i Village People, Robbie Williams e i Coldplay e, ancor di più, distruggere la perfezione musicale di Bach, ridotto a una becera strimpellatura da pianobar.
Con il Pianeta Perfetto Astutillo Smeriglia è al suo terzo cortometraggio e conferma, anche con questo lavoro, una verve brillante con cui si prende gioco della “comune e noiosa normalità”, declassata ironicamente a scandalosa ed evitabile routine.
L’unica (o quasi) persona impegnata nella lavorazione di questo corto è stata proprio Smeriglia, pseudonimo scelto dal regista anche sul suo blog, che ha impiegato un anno per terminare la lavorazione di questo short film per il quale ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui il Nastro d’Argento come miglior cortometraggio di animazione 2011.
Pochi minuti in cui lo spettatore riesce a sorridere delle fantozziane debolezze del musicista imperfetto che rappresenta un po’ tutti noi, alle prese con una vita non facile, in cui anche l’estrema idealizzazione della routine quotidiana potrebbe celare dietro l’angolo un essenziale pizzico di sana irregolarità.
O forse più di un pizzico…
Written by Irma Silletti