La Lombardia è una delle poche Regioni italiane il cui Piano Casa scadrà il prossimo 31 dicembre 2013, come già evidenziato nella sintesi nazionale pubblicata dalla Redazione di Ediltecnico.it a fine ottobre. Fanno eccezione gli interventi sull’edilizia sociale, la cui scadenza è stata fissata al 31 dicembre 2014 (leggi Piano Casa, la tabella con la situazione Regione per Regione).
La legge di riferimento per il Piano Casa Lombardia è la legge regionale 13 marzo 2012, n. 4, Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico – edilizia, il cui testo integrale può essere consultato sul sito del Consiglio regionale della Lombardia.
In caso di ampliamento del patrimonio edilizio esistente, il Piano Casa Lombardia riconosce un bonus volumetrico di +5%, purché gli interventi siano finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica e riguardino interi edifici esistenti.
Per quanto riguarda l’edilizia a destinazione artigianale, industriale e ricettiva, il Piano Casa Lombardia concede la possibilità di ampliare del 10% la superficie lorda di pavimento esistente di edifici in tutto industriali ed artigianali. Questi ampliamenti devono essere destinati all’attività produttiva, miranti ad aumentare il numero degli addetti e non possono essere adibiti a funzioni commerciali o logistiche.
Viene previsto, per questo genere di fabbricati, anche il cambio di destinazione d’uso. In particolare, i Comuni possono autorizzare, in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi vigenti, interventi di trasformazione di edifici esistenti alla data del 31 marzo 2005 con destinazione terziaria e direzionale e, dalla medesima data, non utilizzati per attività lavorative ed economiche, finalizzati al riuso per funzioni residenziali. Gli interventi devono garantire che almeno il 20% della superficie lorda di pavimento esistente sia destinata ad edilizia residenziale sociale.
Per gli interventi di demolizione e ricostruzione viene garantito un bonus +30% per edifici a destinazione residenziale fuori dai centri storici. Il bonus può incrementarsi di un ulteriore 5% in caso di rispetto di specifiche condizioni (“non possono determinare il superamento dell’indice fondiario e del rapporto di copertura previsti dallo strumento urbanistico, vigente o adottato, di più del 5%, nonché il superamento di quattro metri dell’altezza massima consentita dallo stesso o, in alternativa, possono confermare la volumetria esistente“, cfr. art. 3, comma 7 della l.r. 13/2009)
Nel caso delle sostituzioni edilizie, infine, il Piano Casa Lombardia consente il premio volumetrico solo nel caso in cui almeno il 20% dei fabbisogni energetici per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria siano assicurati da fonti di energia rinnovabile.