Un gruppo di lavoro ha una grande capacità analitica ed ideativa se il contributo di ciascuno dei suoi partecipanti è stimolato da un Leader. Sembra banale, ma è così : se qualcuno si occupa di noi le cose non possono che andar meglio.
Un team leader è in grado di stimolare la condivisione, l’appagamento e la produttività dei suoi collaboratori.Per capire quanto questo sia vero considerate il seguente esempio.
Immaginiamo che venite chiamati a moderare una importante riunione di lavoro. Vi recate sul posto e date inizio ai lavori. Supponiamo che vi limitate a porre poche domande, a non suscitare il dialogo, a nascondere il programma e ad affermare il vostro personale punto di vista.La vostra riunione sarà produttiva ? Ricaverete delle idee interessanti ?La risposta è un secco no: i partecipanti inizieranno ad essere insofferenti e a desiderare di volersene andare.
Questo piccolo esempio può farci capire che per essere un leader è necessario avere delle capacità,purtroppo, non comuni :
- essere stimati da tutti i collaboratori
- essere buoni ascoltatori
- essere imparziali
- favorire tutte le idee anche quelle che appaiono fuori tema, improponibili o riutilizzabili
Senza queste qualità, un buon leader non può svolgere i propri compiti :
- condurre la sessione
- dettare l’agenda
- assicurare il rispetto del programma
- facilitare la riunione
- prendere appunti
- gestire il tempo
- focalizzare il gruppo sull’obiettivo
- far votare
- fare multitasking ( più operazioni insieme )
- assicurare la soluzione dei problemi
Per svolgere tutti questi compiti è utile che il leader sia affiancato da un collaboratore il cui compito è quello di dare consigli sulla pianificazione e la selezione dei partecipanti. Questo prezioso collaboratore garantisce che il programma, il processo e gli obiettivi siano in linea con il target.
Per la verità, quando avete immaginato di essere un leader e avete fatto tutte quelle cose sbagliate, senza accorgervene, avete compiuto una operazione strategica : nascondere il programma ai partecipanti.
Abbreviare, deviare oppure eliminare parti del programma, senza che nessuno lo sappia, è essenziale per la soluzione corretta dei problemi. In altri termini, se la discussione fila verso un argomento importante, ma non previsto a programma, bisogna sviscerarlo completamente : quando,però, rivelate il programma ai partecipanti, essi pensano che la riunione, non andando a trattare tutti i punti previsti, è un fallimento. Questo è’ proprio quello che voi non volete.
P.s. : al collaboratore potete anticipare il programma :-)
Piero Iacono