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Il piano: fondi europei per l’occupazione

Creato il 31 gennaio 2012 da Fabio1983
Vituperate un po’ ovunque nelle ultime settimane, per una volta le agenzie di rating sembrano averci visto giusto. Soltanto lunedì, infatti, Moody’s avvertiva l’Italia che uno degli effetti della manovra del governo Monti sarebbe stato l’incremento della disoccupazione. Dall’8,2% – media del 2011 – si passerebbe quest’anno all’8,8%. L’Istat, tuttavia, ha preferito anticipare i tempi. L’istituto di statistica ha rilevato un corposo aumento del numero dei disoccupati a dicembre, stimabili in due milioni e 243 mila unità. Vale a dire +0,9% su novembre e + 10,9% su base annua (tasso di disoccupazione pari all’8,9%). Si tratta del maggiore valore da gennaio 2004. L’Istat ha inoltre osservato che, sempre nel mese di dicembre, “c’è stato un peggioramento consistente del mercato del lavoro, soprattutto per un incremento della disoccupazione maschile”. Ma il trend non è dei più positivi in tutta l’Ue e i dati di cui si dispone sono decisamente in linea con quanto previsto nei primi giorni del 2012. Nell’eurozona la disoccupazione si attesta al 10,4%, mentre nell’Unione Europea a 27 è al 9,9%. Caso eccezionale è la Germania che conferma il calo dei senza lavoro, registrando a gennaio il minimo storico. Il numero dei disoccupati è diminuito di 34 mila unità in questo mese dopo che a dicembre si era già verificata una contrazione di 25 mila unità. Una prima risposta per fare fronte al problema è stata data lunedì a Bruxelles durante il vertice Ue. La Commissione europea ha infatti proposto un piano di azione per contrastare la disoccupazione giovanile negli otto Paesi – Spagna, Grecia, Slovacchia, Lituania, Italia, Portogallo, Lettonia e Irlanda – in cui il tasso raggiunge il 30%. La Commissione invierà i suoi analisti che studieranno insieme ai governi nazionali le linee guida per rilanciare crescita e competitività (queste verranno poi ridiscusse al Consiglio europeo in programma a marzo). È previsto inoltre l’impiego di fondi europei non ancora spesi (all’Italia spetterebbero otto miliardi). Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha spiegato che non si tratta di un commissariamento bensì di una collaborazione con le istituzioni europee. Ciò non toglie che nello specifico, nel nostro Paese, la disoccupazione giovanile è pari al 31%. E senza dimenticare, in aggiunta, che il mercato del lavoro italiano è caratterizzato (con i dovuti distinguo) da un eccessivo ricorso ai contratti atipici. Dal 2005 al 2010 – ha rilevato in queste ore l’Istat – su dieci ingressi, sette hanno riguardato lavoratori precari. E il 50% delle cessazioni di rapporto è avvenuta per scadenza di contratto.
(anche su T-Mag)

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