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Il piazzista, simpatico e divertente, si sta dimostrando quello che è. Incapace e delinquente. E’ satira, ci vuole la rima, disonesto non fa rima.

Creato il 01 settembre 2011 da Slasch16

Il piazzista, simpatico e divertente, si sta dimostrando quello che è. Incapace e delinquente. E’ satira, ci vuole la rima, disonesto non fa rima.Confermo quello che vado sostenendo da tempo, so di essere noioso, ma è necessario che la gente si renda conto che oltre ad essere un disonesto, costui, è anche un incapace.
Il bravo imprenditore sceso in campo per salvare l’Italia dai comunisti senza corruzione, avvocati delinquenti e malaffare non avrebbe aperto nemmeno un negozio di bigiotteria, non avrebbe venduto nemmeno le farfalline che gli piacciono tanto.
Senza i soldi della Banca Rasina, in odore di mafia, senza gli agganci con gli stallieri di Arcore, senza corrompere Guardia di Finanza, magistrati, giudici, testimoni, sarebbe ancora a vendere aspirapolveri o a cantare sulle navi insieme al suo compare Confalonieri.
Le manovre finanziarie si fanno anche in modo iniquo, parziale, fregando sempre i soliti onesti, favorendo gli evasori ed i parassiti speculatori, ma non è possibile corrompere qualcuno per far sparire il debito ed i buchi lasciati da questa banda di ladroni.La manovra non è una sentenza che si può comprare con la corruzione.
Non è possibile nemmeno affidarsi a Dio, per chi ci crede, in quanto dio è lui, il dio piazzista simpatico e divertente che ha perso la maschera e si dimostra quello che è, quello che tanti di noi già sapevano dagli anni 70/80: è un incapace e delinquente.
Altro che bravo imprenditore che ha creato l’impero economico.
Quello televisivo l’ha creato sui debiti e foraggiando Craxi, il latitante, con 50 miliardi e quello dell’editoria, Mondadori, l’ha scippato al legittimo proprietario corrompendo i giudici e comprandosi la sentenza.
Il rimborso che ha dovuto restituire a De Benedetti è la prova lampante del reato.
Nemmeno una casa riesce a comprare onestamente, la villa di Arcore l’ha scippata alla Marchesina Casati con l’aiuto del suo tutore che doveva tutelarla, in quanto minorenne, come erede dopo la strage compiuta dal padre.
Sapete chi era il tutore della Marchesina Casati? Un altro fior fiore di delinquente l’avvocato Cesare Previti, lo stesso che poi ha corrotto i giudici e che è stato condannato ed ha dovuto dimettersi da deputato o senatore. Tanto è uguale.
Per la cronaca, per farlo sapere a chi gli ha dato il voto in questi anni, Previti ha tutelato così bene la sua assistita che ha venduto a 500 milioni una villa che valeva oltre sette miliardi e mezzo, e nemmeno in contanti, a rate.
Pochi mesi dopo il bandito a capo del governo ha ottenuto un finanziamento dalla Cariplo di 7 miliardi e 300 milioni, avete letto bene, dando in garanzia la famosa villa, quella che poi è diventata da villa San Martino a villa del pompino.
Io, non ho mai trovato una banca che regali qualcosa, o alla Cariplo erano impazziti oppure la villa della Marchesina valeva 20 volte quello che è stata pagata.
La Cariplo era, lo è ancora come Intesasanpaolo, la mia banca e per avere il mutuo per la mia casa ho dovuto ipotecare la stessa per un valore di oltre tre volte il mutuo che mi hanno concesso.
Mio fratello era funzionario della Cariplo, forse ho sbagliato fratello o direttore di agenzia a Milano, a me prestiti superiori di 10 volte il valore dell’immobile non li hanno dati.
Tutto per arrivare a dire che anche l’acquisto di villa San Martino è stato un furto, una rapina, uno scippo.
E questo è tutto ciò che sa fare il bravo imprenditore. Sua figlia, la maggiore, è sulla stessa strada, basta leggere come ha commentato la sentenza che ha condannato il padre, l’azienda che dirige lei stessa, a risarcire  De Benedetti dal maltolto con la corruzione.
Per oggi cominciamo bene, come al solito.



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