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C'era una volta, in un piccolo paese dell'Italia centrale, un panettiere. IL panettiere amava il suo lavoro, gli piaceva talmente tanto che si alzava pure di domenica per fare il pane. Non poteva venderlo ma era comunque contento perché adorava fare il pane. E così una domenica appena uscito dal forno con una pagnotta, incontrò il salumiere che gli disse "che fai, è domenica e fai il pane?" - "A me piace lavorare, mi piace fare". Il salumiere lo guardò e dopo un momento di riflessione gli fece una proposta "sai che ti dico? Hai ragione. Siamo un piccolo paese capitalista, dobbiamo produrre sempre. Ti andrebbe del salame?" - "Si!" - "Bene, allora torna nel forno e fa' due pagnotte. Una la dai a me e a un'altra ci metti il salame che ti darò io così puoi mangiare un bel panino". Il panettiere era felice. Tornò al forno, fece due pagnotte poi andò dal salumiere e mangiò il panino.
Mentre camminava verso la sua casa incontrò l'oste, che gli fece la stessa domanda che gli aveva fatto il panettiere. Poi anche a lui venne un'idea "lo vuoi un fiasco di vino?" "Si!" "Allora torna nel forno e fammi una pagnotta, poi passa dal salumiere e facci mettere il salame." Il panettiere sempre contento tornò nel forno e fece una pagnotta, poi andò dal salumiere a cui spiegò quello che doveva fare e infine andò all'osteria dove ricevette il fiasco di vino come da promessa in cambio del panino. Così man mano che camminava incontrava droghieri, artigiani, fruttivendoli ed esaudiva tutte le loro richieste. Tutti gli dicevano "siamo un piccolo paese capitalista" e lui tornava tornava volentieri nel forno a fare ciò che di più amava. Per tutto il giorno fino a che, arrivata la sera morì di fatica.
Riadattata da un racconto di Ascanio Celestini che ha recitato nella trasmissione "Brontolo" (qui il link alla puntata "Assalto ai forni")http://iofuoridalcoro.blogspot.com/feeds/posts/default?alt=rss
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