stava un pilota, con i pugni chiusi e con l’aria afflitta
dentro se stesso, imbronciato, scrutava la rotta
mentre respirava a stento quell’aria artefatta.
Era stato il capitano di una squadra unita e compatta
che di guadagni e di allori faceva incetta
girava per l’universo senza sosta, sulla meta dritta,
finché un giorno d’estate, senza alcuna fretta,
senza alcuna avvisaglia, a mo’ di burletta,
la sua nave vittoriosa si fermò, fece maretta,
facendolo atterrare sulla stella, in una botta.
Che gran dolore, che immensa disdetta!!!
Vide sbriciolarsi ogni sua cosa, una disfatta:
la sua nave spaziale in un baleno distrutta
i suoi compagni per lo spazio dispersi, della sua flotta
nessun segnale, nessun suono, nessuna scritta
era rimasto solo, come senza fili una marionetta.
Ma si consolava il povero pilota, con una lanetta
che aveva addosso a mo’ di mantelletta
una maglia di tela intrecciata, interamente d’ovatta.
che, come a Linus, per rassicurarlo era perfetta
e pur se di tanto in tanto si asciugava la lacrimetta
cominciò a guardarsi intorno, con aria contratta.
Sognava il pilota di trovare, sulla stella anzidetta
tracce del Piccolo Principe, quella storia galeotta
che da sempre avea nella mente, come avventura infrascritta
ma per quanto sforzasse lo sguardo non vide nulla, se non dell’erbetta.
Non c’eran volpi, però, non il re e nemmeno la rosa diletta
non l’ubriacone, e nemmeno la pecora nella scatoletta
non il vanitoso, il lampionario, il controllore con la sua libretta
insomma non c’era nessuno, constatò con aria derelitta
nessun segno, nessun personaggio, della sua storia prediletta.
La delusione si impossessò di lui. Sfortuna abbietta !
esclamò, assumendo sul viso una espressione afflitta.
Di cosa racconterò quando ritornerò, quando sarò a casetta??
Passarono molti minuti di pausa ininterrotta
ma dopo l’iniziale confusione, pur sempre circoscritta,
volse lo sguardo sul mondo circostante , su quell’erbetta
e d’incanto, come sotto l’influsso di una magica bacchetta
si materializzò la sua protagonista, con una piroetta. .
Era una prima attrice davvero speciale: una cavalletta
con ali fosforescenti blu cobalto, e una medaglietta
che tintinnava ad ogni passo, a suon di marcetta.
Ecco di cosa avrebbe raccontato di quella spedizione distrutta!
Solo la meraviglia della fantasia, una creatività eletta
la straordinaria attitudine che alberga in certe menti, atta
a trasformare in bellezza una situazione brutta
Il pilota, sempre coerente con la sua vitalità invitta
mise mano al suo tesoro , penna e fogli della cartelletta
e cominciò a vergare il testo, della sua cronaca, in strofetta:
(*) Un tempo lontano, quando avevo sei anni, età intatta!,
in un libro sulle foreste primordiali, la bella foresta fitta
intitolato “Storie vissute della natura”, natura perfetta
vidi un magnifico disegno… (... a questo punto, miei quattro lettori, chiudete gli occhi e la storia immaginatela tutta! )
(*) in corsivo l’incipt de “ Il Piccolo Principe”, di Antoine de Saint-Exupéry