Sono anni che è in discussione la messa in commercio di un contraccettivo maschile, il cosiddetto ‘pillolo’. Per ora gli studi di fase 3 hanno portato a risultati interessanti. Il ‘pillolo’ conterrebbe due ormoni, un progestinico ed il testosterone. La combinazione dei due permetterebbe all’uomo una infertilità solo temporanea senza intaccare in alcun modo la sua funzione erettile. L’efficacia contraccettiva del pillolo è data, infatti, dall’azione del progestinico che è in grado di bloccare la produzione di spermatozoi, e da quella del testosterone che si occupa di salvaguardare la libido.
Il ‘pillolo’ è in questo senso molto simile alla pillola anticoncenzionale femminile, con progestinico ed estrogeno. Lo stesso modo di agire del ‘pillolo’ è simile a quello delle comuni pillole anticoncezionali, nel senso che come il primo blocca gli spermatozoi, ma non l’eiaculazione (nè tantomeno l’orgasmo); la seconda blocca l’ovulo lasciando le mestruazioni.
Molti dubbi in merito al ‘pillolo’ vengono dalle donne, che non si fidano di affidare ai propri compagni la gestione del metodo contraccettivo da utilizzare. Da parte maschile, invece, gli uomini sarebbero restii ad impiegare il ‘pillolo’ poichè temono un conseguente effetto devirilizzante.
Nonostante il 50% degli uomini si dichiari scettico al riguardo, chi lo ha provato ammette che non tornerebbe più indietro. I partecipanti allo studio hanno dichiarato infatti di non aver riscontrato effetti collaterali significativi, nè una diminuzione della libido. Per quanto riguarda la fertilità, è tornata la stessa non appena è stata interrotta l’assunzione del farmaco, in quanto il ‘pillolo’ ha effetto di piena reversibilità.
Nonostante i pareri positivi, le resistenze non hanno ancora permesso al ‘pillolo’ di approdare in farmacia.
La soluzione potrebbe forse arrivare da Israele, dove è stato messo a punto un ‘pillolo’ privo di testosterone e progestinico. Il nuovo contraccettivo maschile in via di sperimentazione agirà disattivando la proteina degli spermatozoi responsabile della fecondazione. Anche in questo caso l’effetto sarebbe reversibile, con il beneficio in più di una sola assunzione ogni tre mesi, anzichè giornaliera. Stando così le cose il ‘pillolo’ israeliano potrebbe rivelarsi la via più proficua sia dal punto di vista maschile, poichè gli uomini continuerebbero ad avere spermatozoi presenti nel liquido seminale, sia dal punto di vista femminile, poichè le donne potrebbero facilmente supervisionare che il partner lo assumi trimestralmente.
Quando sarà disponibile in farmacia? La data prevista è quella del 2013.