Nella lancia c'è il mio pane
nella lancia c'è il mio vino
appoggiato alla lancia io bevo
ARCHILOCO - VII sec a.c.
Non è così: primo perchè il diavolo agì senza un contratto con il Mandante proprietario del bene, secondo perchè non era iscritto all'Enasarco, e terzo perchè "vendita" significa beneficio per tutte le parti in causa, e non fregatura.
Vero è che la vendita è un'arte, o un'attitudine, antica quanto la caccia e l'agricoltura, e che ha contribuito allo sviluppo dei rapporti sociali e del linguaggio : io ho questo, se lo vuoi cosa mi dai in cambio ?
Una volta ho letto che in Siberia avevano trovato asce e coltelli fatti con una pietra ed una tecnica assolutamente inesistenti in quel luogo, ed invece identiche ad altre trovate nel cuneese.
Mi piacque pensare a uomini che di baratto in baratto, attraverso steppe e boscaglie e fiumi portarono quegli oggetti da una parte all'altra del mondo.
Commercianti e venditori organizzarono carovane e armarono fragili navi di legno e pece, attraversando deserti e mari, a volte accolti con favore, altre volte depredati.
E poi, dopo i carri e le navi vennero i treni e le automobili... Quanti milioni di uomini hanno camminato nel mondo vendendo la loro merce o la merce di altri, come agenti o commessi viaggiatori !
Amo questo mestiere, che mi ha dato il pane ed il companatico spirituale della vita, parlando e ascoltando migliaia di persone, raccontando spesso in famiglia episodi gustosi o avventurosi.
Qualche anno fa ho dedicato questa incisione in legno ad Archiloco, soldato e poeta i cui giambi hanno attraversato i secoli perchè ci lasciano immaginare, in pochi versi, le avventure straordinarie di una vita normale.
Anch'io potrei dire:
nella borsa c'è il mio pane
nella vendita il mio vino
aggrappato al volante io guido