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Ve lo ricordate Mario Monti che tempo fa, nei salotti televisivi, affermava che la Grecia rappresentasse "IL PIU' GRANDE SUCCESSO DELL'EURO".
Se non ve lo ricordate, non c'è problema: ve lo ricordo io:
E andiamolo a scoprire, questo grande successo.
Partiamo dal debito pubblico, in un grafico che ho già pubblicato ieri in questo POST
Come dicevamo (e come si può intuire dal grafico) il debito pubblico della Grecia rapportato al PIL, ha superato abbondantemente i livelli precedenti ai due tagli, tra il 2011 e 2012. Con ogni probabilità la Grecia, perdurando simili condizioni, si troverà nuovamente a dover ristrutturare il suo debito.
Il Pil della Grecia, rispetto ai massimi del 2008, è precipitato di quasi il 30% e l'economia greca si trova già da un paio di anni in uno stato di conclamata deflazione, che rende ancor più complesso sostenere l'alto livello di debito pubblico e ricondurlo verso una traiettoria discendente.
A questo, si aggiunge anche il debito privato, letteralmente esploso con l'ingresso nell'Euro, e, ad oggi, si attesta a quasi il 130% del PIL
L'enorme debito privato (che si unisce a quello pubblico) si riflette anche sulle precarie condizioni del sistema bancario greco che ha accumulato 80 miliardi di sofferenze, quasi il 50% del PIL.
Ad aggravare il quadro relativo alle precarie condizioni del sistema bancario, contribuisce anche i crollo dei prezzi del mercato immobiliare
Nonostante la cura della Troika, la spesa pubblica della Grecia, negli ultimi 10 anni, è salita di oltre 14 punti sul Pil, sostanzialmente a causa del crollo del Pil, che ha peggiorato il rapporto.
Sempre relativamente al bilancio pubblico, nel 2013, la Grecia ha riportato un deficit di quasi il 13%
La disoccupazione è vicina al 30%, mentre quella giovanile è giunta quasi al 60%
Secondo i dati Eurostat, oltre un terzo della popolazione complessiva è a rischio povertà e ad esclusione sociale.
Per concludere, oltre a questo, qualche giorno fa, in un articolo pubblicato su Bloomberg si è letto che, in Grecia, i privati e le imprese, hanno debiti tributari scaduti per quasi 63 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti altri 14 miliardi di contributi sociali non pagati.
Insomma, una catastrofe di proporzioni inaudite.