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Il poker è servito

Creato il 02 maggio 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

Hellas-Verona-Catania_04132 MAGGIO – Il Catania è arrivato al Bentegodi accompagnato dalla scomoda etichetta di “fanalino di coda” del campionato ma non per questo intenzionato a fare la figura della vittima sacrificale. Agli etnei di Pellegrino – quarto allenatore di questa loro tribolata stagione – non facevano certo difetto le motivazioni visto che una vittoria in riva all’Adige, complice la sconfitta del Bologna nell’anticipo del sabato, avrebbe decisamente rilanciato le loro ambizioni di salvezza. Non avevano tuttavia fatto i conti con i ragazzi di Mandorlini, in piena corsa per la qualificazione alla prossima Europa League e quindi fermamente intenzionati a non lasciare per strada nulla di intentato. Alla fine, come era lecito forse attendersi, l’hanno spuntata i gialloblù che hanno servito sul “piatto” del Bentegodi uno spettacolare poker che ha entusiasmato gli oltre 20.000 tifosi presenti sugli spalti. Un sonoro ed altisonante quattro a zero che mantiene in corsa gli scaligeri sulla strada verso l’Europa e che probabilmente condanna i rossoblù ad una pressoché certa – anche se non ancora supportata dalla matematica – retrocessione in serie B. Protagonista indiscusso della giornata è stato Luca Toni, autore di una prestazione ancora una volta maiuscola, suggellata dall’ennesima doppietta di questa sua straordinaria stagione. Peccato che la doppia marcatura sia stata poi vanificata da una decisione assurda ed incomprensibile degli ispettori della Lega presenti al Bentegodi – particolare questo sul quale ogni commento mi sembra decisamente superfluo – che hanno assegnato il gol all’estremo difensore rossoblù, “battezzandolo” quindi come autorete del portiere. Il centravanti scaligero, assoluto mattatore dell’incontro, è stato anche protagonista di un simpatico siparietto finale che lo ha visto imprecare – strano per uno come lui – nei confronti di Mandorlini, “”reo” di averlo sostituito a poco meno di venti minuti dalla fine con Daniele Cacia. Negli spogliatoi, dove poi la polemica è quasi subito rientrata, si è scoperto che il disappunto era legato al desiderio di Toni di realizzare la terza rete – ignaro tuttavia che un gol gli sarebbe poi stato tolto – per ottenere come da tradizione il pallone dell’incontro, da portare in questo caso in regalo alla figlia Bianca. Incredibile la passione che anima questo ragazzo nato 37 anni fa a Pavullo nel Frignano, un vero e proprio esempio per tutti i calciatori di casa nostra. Peccato che l’unico a non accorgersi di tutto questo sia proprio il selezionatore azzurro Cesare Prandelli che non sembra per nulla intenzionato a chiamare Toni a far parte della spedizione mondiale. La bella vittoria gialloblù è stata questa volta orfana di Iturbe, costretto ad uscire dal campo al 35° del primo tempo, messo ko da un’entrataccia del centrale rossoblù Rolin, dopo appena 57 secondi di gioco. Un fallo punito dal direttore di gara con il cartellino giallo ma che vista l’irruenza avrebbe sicuramente meritato l’espulsione diretta. Un vero peccato perché il funambolico attaccante gialloblù in queste ultime settimane appare in forma decisamente smagliante, tanto da attirare sempre più su di sè le attenzioni di alcuni tra i più blasonati club europei. E domenica è stato infatti il turno del Real Madrid di Carletto Ancelotti – fresco finalista di Champions League – che ha spedito un suo fidato collaboratore ad osservare da vicino il giovane talento argentino, dimostrando quanto sia concreto l’interesse nei suoi confronti.

Dopo l’altisonante vittoria di domenica contro il Catania, i gialloblù saranno ora di scena nel cosiddetto “monday night” che li vedrà opposti alla Lazio di Edy Reja. Una sfida dalla posta in palio molto alta, un vero e proprio spareggio sulla strada dell’Europa. Alzi la mano se qualcuno ha solo pensato in quel di settembre ad un finale di campionato di questo tipo. Una partita da affrontare tuttavia con la massima serenità, consapevoli di avere tutte le carte in regola per giocarsela fino in fondo. Perché, giunti a questo punto, “il vero “delitto” sarebbe quello di non crederci..

Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi

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