Magazine Diario personale

Il ponte

Da Averessere
Il ponteQuando ho iniziato a scrivere qui dentro, ho deliberatamente evitato di parlare del mio lavoro.
Perchè questa doveva essere la pagina bianca che anni fa non mi concessi.
Chi mi conosce bene, ma anche meno bene, si catapulta dalla sedia ogni volta che scopre quale indirizzo di studi  alla fine ho scelto dopo il liceo. Medicina anzichè insegnare, scrivere. L'opposto rispetto a quello a cui sembravo destinata senza possibilità di errore.
Perchè l'ho fatto ancora non lo so. Forse per reconditi motivi inconsci, forse perchè era subentrata la paura di perdermi in luoghi noti, non per qualche anno, ma per sempre. E che questo mi allontanasse inevitabilmente dalla "vita reale", fatta di volti, di mani, di odori, suoni che non mi giungevano dov'ero, o così sembrava. 
Ricordo perfettamente che temevo me stessa. Temevo il mondo in cui, fino ad allora, mi ero rannicchiata, scavando sempre più in basso, più in profondità.  Mi vedevo lì, in un contesto di cui conoscevo ogni spigolo, a esasperare la timidezza, a chiudermi ancora di più in un universo fatto di carta, di ali, di oltre e altre cose impalpabili, immersa in regole sempre più labirintiche, ermetiche ai più. Iraggiungibile, prima di tutto dalla vita, così pensavo.
Così cambiai. Naturalmente, senza strappi.
Come è scritto nell'introduzione a uno dei testi chiave della medicina interna, volevo conoscere l'Uomo, angelo o bestia, in tutti i suoi aspetti, anche quelli malati, brutti, imperfetti, anche quelli non sublimabili dalle parole e mi sembrava, allora, che (io) non avrei mai potuto farlo se non allontanadomi dalla mia strada maestra.
Penso, ma forse è presto per dirlo, che cambiare mi abbia cambiato. Allontanato da un lato, ma avvicinato dall'altro, al mondo precedente.
Grazie a questa scelta per prima cosa ci siamo incontrati, io e Charles BB. E con lui siamo ritornati alle origini. Ora mi sento come un ponte tra due mondi. E nessuno dei due può rimanere fuori. Nemmeno da qui.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :