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Il ponte dei morti. Prima parte.

Creato il 01 novembre 2013 da Tiziana50mq
Si racconta che una casa piccola sia più semplice da pulire, ma io questa cosa non l'ho ancora sperimentata. E' ancora tutto sporco. Gomitoli di polvere si aggirano tra gli ultimi scatoloni e le cose buttate a caso qua e là. Ancora spunta fuori roba che la guardi e pensi: "Chi sei? Che vuoi?".
Al momento sono seduta tremolante alla scrivania e guardo video stupidi su youtube. Essì perchè io nei giorni di festa ho il risveglio lento. Mi alzo e faccio colazione con estrema lentezza, poi, sempre lentamente tento di accendere il cervello e riflettere su alcune delle mie prime necessità (tipo "che mi metto oggi?").
Dopo un'oretta di cazzeggio sui vari social network posso cominciare a fare quelle attività che gli umani normali hanno già terminato da ore, ma tralasciamo gli altri umani, quelli con la casa di proprietà, i figli e la colf e torniamo pure alla mia condizione psicofisica.
C'ho 33 anni, sto in pigiama davanti al pc, un pigiama carino, uno di quelli di cotone leggero, azzurro gessato bianco e sopra una felpa, perchè io appena mi sveglio devo aprire tutte le finestre e quindi una felpina ci vuole. Ho appena fatto una tremolante colazione a base di nescafè e kinder pane ciok e mi sono accomodata nel tremolante angolo studio della casa nuova a riflettere su come trascorrere il ponte dei morti.
Sono talmente contenta di non andare a lavoro per ben 3 giorni di seguito che seppure dovessi trascorrerli tutti seduta alla scrivania a tremolare sarebbe la cosa più fantastica del mondo.
Del resto è normale che, se tutti i sacrosanti sabati finisci di lavorare alle 22:00 e tutti i sacrosanti lunedì cominci a lavorare alle 8:30, un evento come il ponte dei morti cominci a sognarlo la notte.
Era un giorno di settembre quando, sfogliando il calendario, mi sono accorta che il primo novembre sarebbe capitato di venerdì. L'ho tenuto a mente, ben custodito, accanto all' amaro ricordo dell'unica settimana di ferie estive. L'ho custodito fino ad un giorno di ottobre, durante il quale ho avuto la conferma che il giorno di Ognissanti non sarei dovuta andare a lavoro. A quel punto, veloce come una gazzella e astuta come una volpe, mi sono precipitata dal titolare e ho esclamato "Io il due novembre non vengo!" consapevole del fatto che quelle 8 ore andranno poi recuperate la settimana prossima.
Chiariamo ora un aspetto importante della vicenda: il mio attuale stato di tremolamento è provocato da una combinazione di 4 elementi fondamentali. Senza la presenza di tutti e 4 i seguenti elementi non può verificarsi:
1) una sedia da ufficio, di quelle in finta pelle, con le rotelle.
2) un appartamento sito al settimo piano di uno stabile in cemento armato.
3) la vicinanza estrema a una strada con una pavimentazione composta per la maggior parte di sanpietrini e buche.
4) una serie di autobus sganasciati che transitano sulla suddetta strada
Chiarito questo dettaglio continuiamo pure ad entusiasmarci per il mio ponte dei morti.
La prima cosa che ho proposto al consorte è stata quella di prendere un aereo a fare una sorpresa a dei nostri amici emigrati in germania, poi abbiamo visto i prezzi e abbiamo desistito. Allora ho pensato di andare in montagna da mia sorella, poi abbiamo visto le previsioni del tempo e contemporaneamente lo stato disastrato della nostra nuova casetta e così abbiamo nuovamente desistito.
Alla fine la decisione che abbiamo preso è quella di fare un po' i turisti un po' i casalinghi e quindi interrompo la stesura del mio caro diario, per andare ad ammirare la casina vanvitelliana, antico ritrovo di caccia dei borbone.
Il ponte dei morti. Prima parte.

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