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Il popolo delle partite IVA aumenta. Dato positivo?

Creato il 31 ottobre 2013 da Laperonza

 

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Ogni paio di mesi i giornali e i telegiornali ci ridanno la stessa notizia come se fosse il segnale più evidente dell’inizio della fine della crisi: aumenta il numero di partite IVA, aperte per lo più da giovani. Anche oggi il Tg2 delle 13 titolava così e annunciava al mondo come sia positivo il fatto che tanti giovani aprono la loro “azienda”, segno di fiducia nel futuro e nelle proprie capacità. Ma sarà davvero così?

Diamo un’occhiata ad un sito di annunci di lavoro qualsiasi:

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Questo è l’inzio pagina del sito it.jobrapido.com/ . Leggiamo insieme: dalla prima all’ultima riga troviamo annunci per venditori e funzionari commerciali. Credete che chi cerca queste figure le assuma? Sognate. Chi vuole lavorare in questi ruoli deve aprire una partita IVA, una posizione alla Camera di Commercio, una posizione all’INPS e lavorare su provvigione. Il che si traduce nel fatto che gran parte di queste persone si troverà a breve a dover pagare i contributi minimi INPS senza aver ancora maturato alcuna provvigione. Dovrà pagarsi le spese (e per vendere le spese ci sono, eccome, basti pensare al carburante per andare in giro) e, nella migliore delle ipotesi, riceverà un forfait a rimborso che non ne coprirà che la minima parte. Che fine credete che faranno la maggior parte di queste partite IVA in capo a un anno o meno?

Luca Craia


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