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Il portiere che fregò Pelé

Creato il 01 dicembre 2011 da Ghlucio @ghlucio
Il portiere che fregò Pelé
"Zigoni era, fra i romanisti, il più entusiasta della possibilità di confrontarsi con il fuoriclasse brasiliano, come racconterà anni dopo alla Gazzetta dello Sport: «Mi dico "Oeh, giustizia sarà fatta, oggi il mondo capirà che Zigo-gol è più forte di Pelè". Lo aveva già detto Trapattoni dopo un Genoa- Milan 3-1 degli anni Sessanta, tripletta mia."Ragazzi — dichiarò il Trap quel giorno — Zigoni è meglio di O Rey". Lo aveva ammesso Santamaria, gran difensore, dopo una sfida Juve- Real Madrid. Io avevo fatto impazzire il Santa, finte e tunnel, e quello a fine partita si rivolse così a Sivori: "Sto chico è migliore del negro". Ero convinto della cosa, mi sentivo più bravo di Edson Arantes e di tutti i suoi cognomi. Poi arriva l’amichevole col Santos, vedo Pelè dal vivo e mi prende un colpo. Madonna, che giocatore. Ho una botta di depressione, di malinconia,  penso che a fine partita annuncerò in mondovisione il mio ritiro dal calcio». A far recedere "Zigo" dal suo proposito c’è però un particolare che entra di prepotenza nella storia di Alberto Ginulfi, portiere che quella sera difendeva la porta giallorossa. Ai bianchi brasiliani viene concesso un calcio di rigore. Il numero uno giallorosso studia attentamente le mosse di "O Rey", che tenta una finta di corpo sulla sinistra e poi indirizza  alla sinistra di Ginulfi. E’ una frazione di setrare nello spogliatoio giallorosso è proprio Pelè, che è venuto dal portiere avversario per salutarlo e fargli i suoi complimenti per il rigore neutralizzato. Al termine del breve conciliabolo, "O Rey", con un gesto veramente squisito, si sfila la casacca numero 10 e la regala a un esterrefatto Ginulfi. Da quel giorno la maglia di Pelé è gelosamente custodita dall’ex portiere giallorosso, si tratta di una reliquia calcistica". 

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