Oggi volevo parlare della liberta’. Volevo descrivere quanto bello sia il sentirsi totalmente liberi di fare e di esprimere quello che si vuole. Volevo dire che vivere all’Estero e’ dura, certo, perche’ mancano gli affetti e tutto il resto; ma cazzo se ci si sente liberi. Volevo fare un paragone, portare esempi, concludere in bellezza.
Poi pero’ pensando alla liberta’ ho pensato a quelli che non ce l’hanno. A allora l’argomentazione sarebbe andata ai barconi di disperati che stanno arrivando a Lampedusa. Avrei voluto parlare di quanto ignobile e stupida sia la posizione dell’italiano medio pdl-leghista, dove il clandestino per definizione e’ uno che approda in Italia per delinquere; non importa che stia scappando dalla guerra. Dall’altra parte, avrei voluto parlare anche di quanto incapace sia la posizione dell’altra parte, dove il clandestino per definizione e’ un rifugiato che va integrato, non importa se sia venuto qui per delinquere o per compiere atti di terrorismo. E allora, avrei concluso, ragionare per principi o per dogmi o per stereotipi non porta mai da nessuna parte. Ci vuole tanto a capirlo, nel 2011?
Ma parlando di dogmi, come non citare la FIOM, che nel 2011 non credo si sia accorta di esserci mai entrata, forse sono rimasti alla rivoluzione industriale o al ’68, chi lo sa. Lo dicano chiaro e forte che sono contro a priori. Inutile tentare argomentazioni senza senso, tipo l’ultima “Marchionne non ha un piano”, senza spiegare ne’ come ne’ cosa. Lo dicano senza timore, facciano outing, cosi’ si risparmiano di inventare scuse patetiche o argomentazioni da scalatori di specchi. Cosi’ potrebbero iniziare finalmente a dire le cose come stanno: no, noi diciamo no perche’ lui e’ il padrone e quindi bisogna dire no. Dobbiamo dire no per definizione, perche’ se non diciamo di no allora non abbiamo piu’ motivo di esistere.
Che poi Marchionne abbia fatto alcune scelte discutibili ok, ne possiamo parlare… ma cazzo, essere sempre contro per partito preso. Si puo’ ragionare con gente cosi’?
Alla fine, tirando le somme, mi sono reso conto che per scrivere tutte queste cose ci avrei impiegato due giorni pieni. Troppa roba, troppo complessa, e non ho tempo ne’ oggi ne’ domani. Allora ho optato per un’altra opzione, che sarebbe stata quella di parlare dei supermercati giapponesi, di tutte le cose strane o interessanti che si trovano da queste parti; tipo il fatto che da queste parti vendono trentanove (sul serio, 39!) gusti diversi di kit kat, ma al supermercato in confezione grande l’unico gusto di yoghurt possibile e’ quello naturale. Tutte queste cose qui, apparentemente senza senso. Ma vallo a sapere, i misteri del marketing nipponico.
Certo, sarebbe stato bello parlarne. Ma visto che ormai il post e’ finito magari lo facciamo la prossima volta. Forse. Se non mi vengono in mente altri argomenti.