Scrivere un romanzo e farlo uscire da self è sempre una scelta coraggiosa. L’impegno che va messo nel portare a termine qualcosa che si attesta tra le 50000 parole e oltre è notevole. Oltre che all’autore, vengono messi alla prova anche i collaboratori, tra beta reader ed editor. Sempre che l’autore usufruisca di tali collaboratori. Per fortuna, questo è uno di quei casi.
Copertina di Giordano Efrodini
Sinossi (ufficiale)
Il Posto delle Onde è una linea di confine tra terra e mare.
Una casa sulla scogliera, un frammento disperso nel buio dell’apocalisse.
È un rifugio.
Una bolla di vetro piena d’acqua salata.
Il Posto delle Onde è uno schermo protettivo contro i mostri dell’Oceano e del Deserto.
Lì vivono due donne.
E questa è la loro storia.
“C’è qualcosa nell’acqua”: la leggenda vuole che tutto sia iniziato così.
Considerazioni
Devo averlo già detto: amo il mare dalla riva, ma non amo le storie in mare. E questa, è entrambe, ma non solo. Non ho avuto alcuno dubbio nell’acquisto e nel leggere il romanzo, soprattutto perché, oltre ai motivi che ho scritto in apertura, conoscevo già Lucia per il suo blog. Quindi, andavo sul sicuro.
Qualcuno potrebbe dire che scrivere post per un blog e scrivere narrativa sono due cose diverse, e che quindi chi è bravo a fare l’una non è detto che sia bravo a fare anche l’altra. Ed è vero. Ma d’altro canto, c’è chi non è bravo a fare nessuno dei due.
Lucia, invece, oltre ad avere una cultura del fantastico pressoché sterminata, e questo perché è in continua evoluzione e apprendimento[1], ha anche una proprietà di linguaggio unica. Un autore, spesso, necessita di più prove prima di avere quello stile proprio, che lo fa distinguere da chi imita i propri idoli. E Lucia pare esserci riuscita al primo colpo. Sì, perché anche se l’uscita cronologica mette questo al secondo posto dei suoi lavori, in realtà è stato scritto prima di My Little Moray El, altro ebook che potete trovare su Amazon con un click.
L’altro ebook di Lucia
Ma cos’è Il Posto delle Onde?
Avventura, narrativa di anticipazione, orrore e amore. Sì, tutti questi ingredienti sono presenti, pure l’ultimo. Ma non dobbiamo soffermarci alla prima definizione che ci viene in mente d’amore, perché anche se al centro ci sono due persone che si amano, c’è anche l’amore per un figlia scomparsa, l’amore per il passato, l’amore per il mare.
Diviso in tre parti che alternano i punti di vista delle due protagoniste, Alice e River, questo romanzo non vi lascerà il tempo di immaginare ciò che sta per accadere, né di cercare di indovinare dove andranno a parare le vicende. La prima parte, dedicata ad Alice, introduce il mondo dopo l’attacco delle creature, ma anche il microcosmo del rifugio in cui vivono lei e River. La seconda parte, invece, vi darà una bella mazzata, e vi renderete conto che i vostri calcoli erano sbagliati. Una sorpresa continua, quindi, in una storia e una scenografia in cui potrete riconoscere, se seguite il blog di Lucia, ciò a cui lei deve molto. Autori come John Carpenter, per dire[2], soprattutto in una parte che non rivelerò per non spoilerare.
Cosa vi dovete aspettare, quindi, da un romanzo come questo? Beh, che avrete speso bene i vostri soldi, e avrete letto una storia che finalmente si stacca da quello che avete già visto e rivisto.
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[1] Sì, non ha letto 3 libri e visto 2 film e si è sentita a posto
[2] Lucia mi smentisca se l’ho sparata grossa.