Il potere d’acquisto sempre più giù

• Varie ed importanti associazioni dei consumatori sono riunite in un comitato che si chiama Casper, finalizzato a combattere fenomeni di speculazione e a tutelare il risparmio.

Una recente indagine del Casper sottolinea che negli ultimi 10 anni il potere di acquisto è calato del40 % e si registrano aumenti vertiginosi dei prezzi, si passa dal 93 % in più per comprare una pizza margherita al 20 % per comprare una semplice penna biro.

Le associazioni dei consumatori vedono anche con preoccupazione l’aumento dell’Iva di 1 punto percentuale perchè andrà inevitabilmente a colpire in negativo i prezzi dei beni e dei servizi.

Il periodo preso in esame per questa indagine è il decennio 2001-2011, i dati dell’analisi sono articolati e riguardano vari beni, abbiamo voluto sottolineare però soprattutto l’aumento di beni come una pizza o una penna perchè sono indicativi del fenomeno più preoccupante e difficile da debellare: il non senso.

Sfido chiunque a spiegare come sia possibile che una pizza abbia un rincaro in dieci anni del 90 %, è un dato impressionante.

Aumentano i prezzo e cala il potere di acquisto della moneta nel senso che con la stessa cifra se nell’anno X è possibile comprare un tot di beni, l’anno dopo l’aumento dei prezzi e il mancato adeguamento degli stipendi comporta che con la stessa cifra si potranno comprare meno cose.

Una situazione complicata che la politica non riesce gestire, gli economisti si trincerano dietro le più disparate considerazioni; c’è chi imputa la colpa all’entrata in vigore dell’euro, chi alle speculazioni, chi alle gravi crisi internazionali e alle guerre che proliferano nei Paesi produttori di petrolio.

Possono essere tutte ragioni valide e potrebbero coesistere tutte insieme, fatto sta che il potere di acquisto è diminuito vertiginosamente e non stiamo parlando di una diminuzione avvenuta nell’arco di 1 mese, ma nell’arco di 10 anni, qual’è stato il ruolo della politica in questi 10 ani per evitare che tutto ciò accadesse?

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