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Il potere della comunicazione implicita

Da Genna78

Il potere della comunicazione implicita

Il potere della comunicazione implicita
Ciao,
ti piacerebbe migliorare la tua comunicazione?
Oggi ti mostro una serie di riflessioni sulla
"comunicazione implicita" o il "non detto"
sempre presente nelle comunicazioni con le
altre persone (e anche con noi stessi). Nel
campo della psicoterapia uno degli esempi
migliori dell'utilizzo di questo tipo di
"osservazione" è quello di Milton Erickson...
Sei riuscito ad ascoltarlo? Quanti impliciti
hai notato? :) Probabilmente molti, perché la
comunicazione è sempre "incompleta". Gli
appassionati di psicolinguistica sanno che
ogni volta che proferiamo parole esiste una
"struttura superficiale" (ciò che viene detto)
ed una "struttura profonda" (ciò che non
viene detto e viene quindi presupposto).
Un bravo comunicatore è in grado di notare
questi due livelli, non tanto per "spiazzare le
persone" ma per raccogliere informazioni ed
avere una comunicazione "più chiara". Ora
se sei un esperto starai pensando alle famose
domande del metamodello. Si di certo sono
molto potenti ma ciò che voglio mostarti
oggi (per me) va oltre.
Infatti non si tratta di una semplice tecnica per
scoprire "l'implicito" ma di un occhio speciale
in grado di osservarlo e rispettarlo. Si, gli
impliciti delle altre persone vanno per prima
cosa "rispettati". Spesso sono convinzioni,
pregiudizi e assunti che si portano dietro da
molto tempo. Non possiamo sapere "i perché
ed i per come" ma semplicemente notarli
e rispettarli!
Quando si parla di "linguistica" sembra che ci
riferiamo solo agli aspetti "cognitivi della gente"
ma in questo caso mi riferisco a quelli emotivi.
A qui "non detti" che fanno scattare emozioni
nelle persone, che rischiano in un qualche
modo di incrinare le relazioni... o renderle
maggiormente armoniose. Il tutto sta ancora
nel rispetto per quegli assunti.
Vedi, non possiamo sapere "perché" una persona
ha determinate convinzioni/impliciti, mettersi li
ad indagarli non è il nostro compito (a meno che
tu non faccia il mio mestiere). Ma è chiaro che
abbiamo una nostra tendenza a dare significato
agli impliciti delle altre persone. Ed è a questo
punto che si situa questo podcast, nel mostrarti
che è bene essere flessibili con questo nostro
significato.
Infatti tendiamo naturalmente a notare quegli
impliciti che colpiscono emotivamente anche
noi. E quando questo accade, per evitare di
starci male tendiamo a "puntare il dito". Se
ad esempio uno presuppone che tu non sia
bravo a fare il tuo mestiere, sarà normale
per te pensare che sia lui "a non capire"
il valore delle tue azioni.
Lo stesso accade al contrario se sei tu ad
avere degli impliciti negativi sul prossimo
è possibile che questi ti portino a puntare il
dito solo in una direzione. Il mio consiglio
è quindi quello di distanziarsi dal "valore
emotivo dell'implicito", gestendo così sia
le tue emozioni e sia i tuoi pensieri. Come
abbiamo visto in un esercizio passato.
Gli impliciti sono generati dalla nostra
"macchina del linguaggio", quella che ti sta
permettendo di leggere queste parole. Ma
non solo è la stessa che ti fa fare congetture
sul mondo, creare ipotesi per poi metterle
sul banco di prova per vedere se vanno bene
o meno. Tuttavia noi abbiamo una tendenza
a mantenere le nostre "ipotesi"...
...smontare i nostri "assunti" è una delle cose
più difficili da fare in assoluto. Il meccanismo
che sta alla base di questo fenomeno è detto
"dissonanza cognitiva". Per evitare di sentire
una dissonanza fra due pensieri discordanti
tendiamo a metterne da parte uno. Se ad
esempio una persona presuppone che tu
non sia bravo in ciò che fai...
...oltre a puntare il dito come dicevo prima
potresti trovarti a pensare che sia "stupida"
sia l'idea che contrasta la tua e sia la stessa
persona. In pratica, per sentirti coerente
eviti di accettare le convinzioni altrui! E
se ti dicessi che invece comunicare bene
significa saper accettare le posizioni degli
altri?

"Ma come Genna dovrei accettare le posizioni
delle altre persone? Anche se contrastano
le mie? Mi sembra assurdo!".

Si, lo so che sembra assurdo! Ma ciò che intendo
non è "essere d'accordo su quella convinzione"
ma semplicemente accettare che si possano
avere convinzioni diametralmente opposte
alle nostre. Questo "esercizio di pensiero"
utile con ogni tipo di convinzione o schema
mentale (sinonimi in questo caso) è ancora
più utile quando si tratta di "implicito".
In sintesi l'esercizio di oggi non è "cerca di
non saltare alle conclusioni". Perché noi
tendiamo sempre a farlo, è un meccanismo
naturale della mente. Ma è "cerca di notare
quando salti alle conclusioni e prova ad
evitare di attribuire un valore emotivo a
ciò che noti". So che sembra la stessa
cosa ma non lo è!
Quel "valore emotivo" della comunicazione
implicita ci sarà sempre, in base a moltissime
variabili (la conoscenza, la vicinanza, le tue
e le sue convinzioni di base, i valori ecc.).
Il punto è cerca di disidentificarti da quelle
congetture, anche se vengono a galla di
continuo. E c'è un solo modo per
esplorarle in modo "completo e sano"...
...essere chiari! E nell'essere "chiari" non
intendo necessariamente portare a galla tutto
"il malloppo". Ma comunicare chiaramente
con quella persona quando ci sembra che gli
impliciti stiano rovinando la relazione. Il
modo migliore per farlo è essere gentili e
aperti agli impliciti altrui. Tenendo sempre
presente, che ci proiettiamo "del nostro" ;)
Più la comunicazione è ambigua e più tendiamo
a proiettare i pezzi mancanti. Al nostro cervello
non piace l'ambiguità e desidera sempre "dare
un senso" alle cose. Tenendo a mente questi
principi la tua comunicazione diverrà ben
presto più flessibile e aperta, dandoti molti
vantaggi nelle relazioni con gli altri e ...
con te stesso!
Fammi sapere cosa ne pensi lasciano un commento
qui sotto. Hai ascoltato le mie "stupide frasette"?
Allora vai con l'analisi linguistica e fammi sapere
quali impliciti hai notato. (Si lo so, potevo farlo
meglio, ma non è questo lo scopo di questo
podcast ;))
Qui trovi la versione "persuasiva" dei presupposti
e della comunicazione implicita.
A presto
Genna


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