Il titolo è dell’intervento di Ilvo Diamanti oggi su La Repubblica.
Le primarie appaiono come elemento attraverso cui i cittadini possono partecipare alle decisioni dei partiti.
Una partecipazione che non può più essere pensata come la militanza di qualche decennio fa, in cui il partito assorbiva la totalità della vita di molti cittadini, in una “appartenenza” in cui prevaleva nettamente il simbolo rispetto alla persona, il simbolo rispetto a chi portava sulle spalle determinate idee.
Oggi tutti è cambiato.
I cittadini sono disincantati e guardano molto di più alle persone che proclamano programmi ed idee per la nostra società, con la chiara consapevolezza che non tutti sono uguali.
Che non basta un simbolo o un appartenenza per rilasciare una cambiale elettorale in bianco.
No, i cittadini vogliono partecipare a scegliere direttamente le persone che li rappresentano.
Oppure preferiscono astenersi, non andare neppure a votare.
Le primarie lo dimostrano ogni volta che vengono messe in campo.
Penso debba essere così anche per la scelta dei parlamentari soprattutto se resta il porcellum, cioè la nomina da parte delle segreterie romane.
Anche se i tempi saranno strettissimi.
Anche in Lombardia, caro Martina.