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Il potere immenso dell’immaginazione

Creato il 12 dicembre 2012 da Mcnab75

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In realtà per oggi era previsto un post polemico. Tuttavia l’approssimarsi del Natale allontana da me ogni voglia di dover trascorrere le prossime ore a bannare troll e scimmie diversamente intelligenti, perciò ho preferito condividere con voi un pensiero che mi torna in mente sempre più spesso, specialmente nell’arco di questo 2012.
Già altre volte abbiamo discusso dell’importanza e della necessità di mantenere viva una narrativa del fantastico (chiamatela “di fantasia”, se preferite), cosa che in Italia sembra sempre più difficile realizzare. Prendendo però il discorso ancora più alla lontana, mi piace pensare a tutte le splendide persone – tra cui senz’altro voi, lettori di Plutonia Experiment – la cui potente immaginazione riesce a migliorare la vita.
Siamo in pochi, è vero, quasi una specie protetta. Eppure resistiamo e cerchiamo di “infettare” il prossimo. Perché sappiamo che ciò di cui siamo portatori fa bene, in molti modi, perfino a livello fisico.
Ma l’immaginazione è da considerarsi un talento? Ed è rara, oppure è comune a molte persone?

Wikipedia ci dice che:

Per immaginazione s’intende la capacità di rappresentarsi cose non presenti in atto alla sensazione.

Per una volta la definizione è da considerarsi perfetta nella sua semplicità.
Andiamo per gradi. Cos’è dunque la sensazione?

La sensazione, dal punto di vista fisiologico, può essere definita la modificazione dello stato del nostro sistema neurologico a causa del contatto con l’ambiente tramite gli organi di senso. Gli stimoli offerti dall’ambiente vengono catturati dai nostri organi di senso, ognuno dei quali adibito alla ricezione di uno stimolo particolare. I canali sensoriali sono: udito, vista, olfatto, gusto, tatto, cinestesia ed equilibrio e sensazione di dolore.

Il che ci riconduce al discorso già affrontato in passato su questo blog: cos’è la realtà? imagination 2
Senza ribadire discorsi fatti nei commenti dell’articolo testé segnalato, si può però ricordare la teoria più affascinante nata da quel post: la realtà non esiste. Ciò che noi chiamiamo realtà è ciò che i nostri sensi riescono a decodificare nel mare di dati che ci circonda, la maggior parte dei quali ci risultano ancora invisibili/incomprensibili.
Abbandoniamo però le spiegazioni scientifiche e la fisica quantistica. Concentriamoci su un discorso più filosofico.
Se la realtà è ciò che riusciamo a decodificare, un 1% di quel che ci circonda, l’immaginazione è ciò che ci aiuta a decodificare tutto il 99% che rimane ignoto.

I neurologi stimano che il nostro cervello riceve 400 miliardi di informazioni al secondo, di cui solo 2000 ci arrivano in qualche modo a livello conscio. Tutto il resto è “realtà” che comunque riceviamo ma che non vediamo.

Ma si tratta di decodificare o di creare?
E chi lo sa.
Secondo qualcuno è perfino possibile che immaginare equivalga a creare.
Così, se io scrivo che esiste un mondo in cui la Terra è popolata da una razza evoluta di tirannosauri in tight, è perfino possibile che quel mondo venga creato alla mia immaginazione.
Oppure, ipotesi numero 2, io scrivo di quel pianeta in cui i tirannosauri se ne vanno in giro vestiti in tight perché in qualche modo la mia immaginazione ha decodificato un piccolo, remotissimo brandello di realtà invisibile.

Fantascienza?
Chiaro che sì.
Però…

Quindi, sempre per assurdo, uno come me, o come voi, ha sempre la possibilità di evadere in tutti i mondi che riesce a immaginare, o a percepire. Forse è per questo che chi ha “la testa tra le nuvole” di solito campa un po’ meglio rispetto agli altri, e desta pure parecchia invidia, o perfino odio.
Quante volte vi hanno detto di tenere i piedi per terra?

Nemmeno a farlo apposta, in questi giorni ho visto due film che trattano, tra le altre cose, proprio del potere dell’immaginazione. Il primo è Ruby Sparks, storia di un giovane scrittore che riesce a far materializzare in carne e ossa la protagonista del suo nuovo romanzo (di cui ovviamente si innamora). Il film è carino, con degli spunti interessanti, anche se poteva essere realizzato meglio, soprattutto con più brio. Questa recensione su Mondi Immaginari lo esamina in modo condivisibile. L’altro è il ben più noto L’Uomo dei Sogni, con Kevin Costner, che probabilmente già conoscerete, e di cui quindi non aggiungo nulla. Il film, non privo di difetti, rappresenta comunque una bella presa in giro della realtà materiale, in questo caso sconfitta dall’immaginazione (qui di origine misticheggiante, anche se priva di particolari connotazioni religiose).

Ma ora scusate, ora devo salutarvi. Ho Sibir che mi aspetta a colazione. Sul mio mondo o sul suo, adesso la chiamo e vediamo un po’ come ci è più comodo organizzare…

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Per approfondire:
- La Realtà non esiste
- Ruby Sparks e il Mito del Golem
- Recensione di Ruby Sparks su Mondi Immaginari


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