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Il potere terapeutico della voce e del canto

Creato il 25 dicembre 2011 da Tnepd
Il potere terapeutico della voce e del cantoGrazie alla dottoressa Veronica Vismara ho scopert il libro La voce che guarisce di Philippe Barraquè, secondo il quale:Grazie al potere liberatorio della voce, possiamo correggere abitudini mentali indesiderate, recuperare piccole disfunzioni fisiologiche e liberare il nostro potenziale, ritrovando dinamismo e salute.Suoni curativi, riscoperti alle fonti delle principali tradizioni spirituali, sono qui affiancati a esercizi di armonizzazione e stimolazione vocale facilmente eseguibili.  Philippe Barraquè è un esperto di canto armonico e tecniche vocali dell’Asia Centrale, musicoterapeuta e professore di canto, si è dedicato allo studio degli stati modificati di coscienza indotti attraverso i suoni e all’azione ristrutturante della voce sulle cellule, le ghiandole endocrine e i centri energetici.Il potere terapeutico della voce e del cantoSi tratta quindi di studi che riprendendo antiche tradizioni di utilizzo terapeutico dei suoni, del canto, delle vibrazioni cercano di provare la validità di simili percorsi agli occhi della moderna scienza medica. Così come per il sorriso ed il respiro, anche per il canto e l’uso della voce la psico-neuro-endocrino-immunologia è la branca della medicina che studia i meccanismi chimici e fisiologici che, partendo dalle vibrazioni della voce, ri-attivano il nostro corpo fisico. Ed ormai la musicoterapia è ufficialmente accettata come una delle tante possibili strategie per affrontare da una parte problematiche psicologiche, e dall’altra casi di autismo e di handicap vario.Siamo quindi ormai lontani dai tempi in cui salmodiare un mantra o praticare lo yoga del suono poteva essere visto come la manifestazione di una mania orientaleggiante.In realtà il potere curativo del respiro, del sorriso, del canto, della voce è da sempre ben noto all’uomo, solo che lo scientismo occidentale ha cercato di relegare nella sfera della superstizione tali antiche conoscenze. Coincidenze? Pura sfortuna? La scienza che invece di regalarci un vero progresso ci offre inquinamento, sostanze cancerogene diffuse in aria acqua e cibo e per giunta ci fa dimenticare l’esistenza di tecniche semplici e naturali di riequilibrio psico-fisico e di cura? E’ un caso che gli scientisti per antonomasia (Skeptic, CICAP e consimili) neghino validità all’omeopatia, assolvano il microonde, e lottano per nascondere alla popolazione l’esistenza di un progetto di avvelenamento di portata planetaria?Per chi volesse approfondire l’uso terapeutico della voce e del canto segnalo l’esistenza di alcuni manuali e articoli disponibili almeno parzialmente on-line: Manuale pratico del guaritore (guida alle terapie vibrazionali) di Ted Andrews, edizioni Mediterranee Cantoterapia di Mirella de Fonzo, Armando Editore 

Suoni di guarigione e di armonia di Enrico Cheli

Mantra, suono musica, e cervelloIl canto gregoriano e il rilassamento della mente Bibliografia sull’uso terapeutica della voce (con diversi link di approfondimento)Segnalo anche l’esistenza di CD di musicoterapia, come La Nifa del Bosco di Franca Campoli, mentre chi fosse interessato a seminari e corsi facendo una ricerca con un qualsiasi motore di ricerca può verificare quello che si trova nella propria zona.Un altro ottimo articolo di approfondimento lo si trova sul sito  labottegadegliolistici del quale cito solo alcuni passi:Ecco perché personalmente ritengo che tutti i lavori interessanti che possono farsi con e sulla voce (penso alle varie tecniche di vocalizzazioni), come pure la ricerca dell’arricchimento spirituale ed energetico attraverso canti e mantra, debbano essere preceduti  da un lavoro propedeutico volto a “trovare” la propria specifica voce, mediante la liberazione da tutte le inibizioni muscolari (specchio di altrettante inibizioni emotive) che ne costringono e limitano l’espressione (e l’espressività).
  Conosco per esperienza personale la potenza della recitazione dei mantra, si tratta di una pratica che lavora potentemente su piani energetici sottili e non necessità di propedeutici lavori di rilassamento, ma per sperimentarne l’efficacia bisogna “essere in  contatto” e ciò accade soltanto quando si è sgomberato il campo da “scorie” e rigidità personali.(…) Del resto il trovare la propria voce è un concetto condiviso anche in altri sistemi culturali che impiegano la sonorità (del voce umana e degli strumenti vibratori) per finalità terapeutiche in senso lato. Nel Nada Yoga (c.d. Yoga del suono), ad esempio, si tenta di trovare la propria nota naturale detta nota tonica (individuata con tecniche di rilassamento) per poi lavorare vocalizzando una quinta e una ottava sopra. Al di là dell’approccio specifico proposto dal Nada Yoga, vediamo come si può strutturare un lavoro teso a liberare la forza espressiva della nostra voce.

[leggi l'intero articolo su labottegadegliolistici]


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