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IL POZZO - Juan Carlos Onetti

Creato il 15 giugno 2015 da Lalettricerampante
 
IL POZZO - Juan Carlos Onetti
Ammetto di aver pensato di non scrivere questa recensione di Il pozzo di Juan Carlos Onetti. Non perché non mi sia piaciuto o non ci sia niente da dire, ma perché le mie sensazioni fisiche hanno influenzato in qualche modo la mia percezione del libro, rendendo questa mia opinione quasi inutile per altri lettori. Al tempo stesso però non posso prescindere da quello che ho provato leggendo e magari, scrivendone, la cosa acquisisce anche un po' più di senso.
Il pozzo di Juan Carlos Onetti è un romanzo breve, stando almeno alla definizione data da Juan José Saer nella prefazione: più lungo di un racconto, (molto) più breve di un romanzo, si colloca insomma in una posizione di mezzo tra l’uno e l’altro. Un’idea nata e sviluppata all'improvviso ma con un ampio margine narrativo per dipanarsi.
Protagonista è Eladio Linacero che un giorno si alza e decide di scrivere le sue memorie. Perché «un uomo quando arriva a quarant'anni deve scrivere la storia della sua vita, soprattutto se gli sono capitate cose interessanti. L’ho letto non so dove». E quindi lui inizia a scrivere e a raccontare, di ricordi del suo passato che lo tormentano ancora nel presente, e di amori, soprattutto di amori. Che arrivano inspiegabilmente, che a volte si fanno pagare e altre no, che finiscono. Inesorabilmente.
 L’amore è una cosa troppo meravigliosa perché uno possa stare a preoccuparsi del destino di due persone che non hanno fatto altro che averlo, inspiegabilmente.
Eladio Linacero è un personaggio pessimista, cinico e anche un po’ triste, probabilmente. Un personaggio che ha bisogno di tornare al suo passato, quello vicino e quello lontano, per affrontare ed edulcorare un po’ la sua realtà e sentirsi meno solo. Un po’ come facciamo tutti noi, in alcuni momenti della nostra vita.
Il problema grosso di Il pozzo, per quanto mi riguarda ovviamente, è che è davvero troppo breve. Sì, forse va un po’ più a fondo di certi racconti (ma in realtà nemmeno poi di tutti), e la narrazione è sviluppata al punto giusto. Ma la mia sensazione, una volta chiuso, è che manchi qualcosa. Forse se fosse stato inserito in qualche raccolta, questa sensazione sarebbe stata un po’ smorzata. Così, pur essendomi piaciuto tanto, soprattutto considerando che è l’esordio narrativo di Onetti, ho quasi l’impressione di non averlo letto (sebbene lo abbia riletto almeno un paio di volte, prima di mettermi a scriverne), che non mi sia rimasto in mente.È sicuramente un limite mio, che forse non mi fa nemmeno troppo onore rivelare così, senza pudore. Perché effettivamente quella di Il pozzo è una storia bella, scritta bene e con un grande personaggio che sicuramente ricorderò nel tempo. Ed è letteratura sudamericana, e si sente in ogni pagina, con quel mix tra realtà e finzione, a tratti quasi indistinguibili tra loro, tra bellezza e miseria, tra meraviglia e orrore, il potersi identificare con tutti ma anche con nessuno. Quegli elementi, insomma, che tanto amo nella letteratura del cono sud. Non lo so, forse non amo troppo i libri con meno di sessanta pagine,. Non mi piacciono da tenere in mano né da sfogliare e questa sensazione fisica influenza anche, in un modo o nell'altro, quella mentale. 
Se però voi siete persone normali e non avete di questi problemi, allora Il pozzo di Juan Carlos Onetti fa sicuramente per voi. 
Titolo: Il pozzoAutore: Juan Carlos OnettiTraduttore: Ilide CarmignaniPagine: 56Editore: SurAcquista su Amazon:formato brossura: Il pozzoformato ebook:Il pozzo

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