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Il PPE e l’eterogenea galassia montiana

Creato il 15 dicembre 2012 da Antonioriccipv @antonioricci

La coerenza del PPE viena messa benissimo in luce da Barbara Spinelli, sotto la galassia montiana in Italia.

“La prima cosa che viene in mente è: meglio tardi che mai! Per 14 anni il Partito popolare europeo ha digerito Berlusconi senza patirne. L’ha legittimato, ininterrottamente protetto. Ben venga dunque il ravvedimento; i pochi stravaganti che nel ’98 provarono a ostacolare l’ingresso di Forza Italia nella Dc europea (penso a Karl Lamers, consigliere di Kohl), e che Casini zittì con tanto fervore, sono stati infine ascoltati. Il tardivo ravvedimento ha però un sapore strano. Il Ppe non reclama solo la non candidatura di Berlusconi (di espulsione non si parla). Giunge sino a indicare il premier che gli italiani dovrebbero eleggere: Monti, e nessun altro. Non è stato Monti, d’altronde, a dire che i Parlamenti vanno “educati”? Educhiamo quindi anche i popoli. Già è avvenuto con Atene: Papandreou cadde perché inviso all’Europa, che impose al suo posto il tecnico Papademos. Poi in Grecia si votò, e gli europei non si limitarono a screditare Syriza, partito quasi vincente e per nulla antieuropeo: minacciarono gli elettori di cacciare il paese dall’Ue, se avessero votato sbagliato. Se siamo a questo punto in Italia, vuol dire che non viviamo affatto “sull’orlo del baratro”: ci stiamo già dentro, e da tempo. È vero: non è l’Unione a parlare questo linguaggio, ma una delle sue forze politiche. Una forza che conta tuttavia, visto che include il presidente della Commissione Barroso e dell’eurogruppo Juncker. L’Europa ha fatto un passo avanti svegliandosi, e due indietro riaddormentandosi.

Barbara Spinelli, da Il Fatto Quotidiano del 15.12.2012″.

A proposito ecco la galassia montina italiana, in cui si ritrova una grande coerenza programmatica:

Il PPE e la galassia montiana

Cosa c’entrano con Montezemolo e la sua impostazione confindustriale striata di tardo-berlusconismo le organizzazioni che si richiamano alla dottrina sociale della Chiesa? Siamo sicuri che la base della Cisl e delle Acli, nonchè i volontari della Comunità di Sant’Egidio, condividano l’adesione a Italia Futura di Bonanni, Olivero e Riccardi? Personalmente ne dubito. Il montismo non mi pare ideologia o scelta politica coerente con la storia e l’identità di queste organizzazioni. Sbaglierò, ma scommetto che se facessero una verifica interna i suddetti protagonisti della “discesa in campo” temo verrebbero sfiduciati.

Staremo a vedere il paese reale cosa ne penserà.



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