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Intanto, è chiaro che il momento conviviale è soltanto un pretesto per riunire sotto uno stesso tetto, e dunque all'interno di una stessa sceneggiatura, individui che con il gruppo "a tavola" hanno rapporti episodici, o comunque non esclusivi. La tavola, appunto, non il cibo o il nutrirsi ha un valore narrativo fondamentale: è chiaro che, supportato da una letteratura forte dietro, un film come The Dead di John Huston assume un valore di sintesi magistrale in questo senso. Il rito del pranzo o della cena, è in realtà un incontro rituale: qualcosa di programmato, di atteso, che si formalizza nel suo compiersi. Il suo verificarsi è anche il verificarsi di forze in gioco e di maschere che non possono smentire le attese. Film come questi sono ideali per recite a soggetto, ovvero per studi di caratteri fissi che sono specchio, più o meno appannato, della società a cui si rivolgono. Certo che sono stereotipi (e sono stereotipi anche i film più sofisticati), ma è proprio nella tipizzazione che si configura e si riconosce una comunità, anche (e direi soprattutto) nei pretesi strappi da quelle dinamiche relazionali.
Nel film di Vanzina abbiamo una società matriarcale (il "patriarca" è morto da qualche anno): una donna al pranzo domenicale con le sue tre figlie e i loro nuclei familiari che si incontrano e si scontrano blandamente e senza energia (se non parodistica) sulle loro vite e le loro idee. Il ritardo con cui arrivano i commensali ha un peso verbale solo sulla bontà dell'arrosto, non sull'importanza del cibo o dell'incontro. Non c'è nessuna tensione, nessuna importanza è conferita a quel momento (meno che mai in termini di relax). Se penso, ad altre occasioni analoghe (e, in extremis, all'interminabile attesa del pasto nello splendido e dolorosissimo Cous Cous di Abdellatif Kechiche), chiaramente lo stesso rito impallidisce qui. Ma non è questo il punto: sarei stupido se non sapessi a che tipo di intrattenimento mi rivolgo qui. Le gags e le battute, anche se non apollinee, hanno per forza un peso maggiore della coerenza nella struttura narrativa.
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