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Il pregiudicato di Arcore e le comiche di giornata

Creato il 01 ottobre 2013 da Tafanus

Verme
ANCHE I VERMI, NEL LORO PICCOLO, SI INCAZZANO - Giovanardi: "Faremo nuovo gruppo. Abbiamo i numeri, gli scissionisti sono loro" Una girandola di incontri politici in un'altra giornata tesissima alla vigilia del discorso di Enrico Letta alle Camere. Fino a quando, nel pomeriggio, il senatore 'dissidente' del Pdl Carlo Giovanardi esce allo scoperto: "Alfano ha i numeri per formare un nuovo gruppo, siamo anche più di 40, e siamo fermi nel voler mantenere l'equilibrio di governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri, al massimo, è degli altri".
VECCHIA FORZA ITALIA, NUOVA FORZA ITALIA, NUOVA ITALIA - Ci sarebbe addirittura il nome del nuovo soggetto politico, che dovrebbe chiamarsi "Nuova Italia". Giovanardi è chiaro: non si tratta di una semplice 'fronda': "Scissionisti - puntualizza l'esponente cattolico - sono quelli che si pongono fuori dalla linea del partito, escono dai gruppi e vogliono fondare Forza Italia, non chi rimane fermo sulle nostre posizioni fondatrici".

IL RUGGITO DEL CONIGLIO - Chiamato in causa, Alfano lancia un ultimatum prima della inevitabile scissione: "Rimango fermamente convinto che tutto il nostro partito domani debba votare la fiducia a Letta. Non ci sono gruppi e gruppetti".

- I ministri del Pdl ritirano le dimissioni. Le parole di Angelino Alfano suonano come un'ultima chiamata e i falchi, per bocca di Sandro Bondi, gli replicano senza giri di parole: "Voteremo la fiducia solo se lo chiede il Cavaliere".

DINASTIA BERLUSCONI: DAL PLASTICONE ALLA PLASTICONA - Berlusconi fa pressing sui dissidenti e rilancia la candidatura di Marina alla guida di Forza Italia (dopo il Capostipite, ci toccherà sorbirci tutta la Famiglia Adams?)

Marina-berlusconi-adams

I falchi rilanciano Marina. La risposta dei "falchi" del centrodestra non tarda ad arrivare. E rilancia la candidatura di Marina Berlusconi alla guida della rinata Forza Italia. Fonti del Pdl  riferiscono che la primogenita del Cavaliere avrebbe manifestato in queste ore tutta la sua rabbia e indignazione nei confronti di quella parte del Pdl pronta a girare le spalle all'ex premier e votare la fiducia al governo Letta. Le stesse fonti riferiscono che l'epiteto utilizzato da Marina Berlusconi per definire i pidiellini pronti alla scissione è di 'traditori'.
IL PREZZEMOLINO DI FRIGNANO - Intanto, sulla strada del Letta bis, arriva anche il chiarimento tra Enrico Letta e Matteo Renzi, avvenuto sempre oggi durante un pranzo a Palazzo Chigi. Ciò che è emerso dal colloquio è la necessità, condivisa, di "mettere il bene del Paese al di sopra di tutto". Così il sindaco di Firenze scrive infatti su Facebook: "Ho detto oggi al premier Letta che da sindaco, da militante democratico ma soprattutto da cittadino spero che prevalga l'interesse del Paese. E continuo a fare il tifo per un Governo solido che faccia bene per le famiglie, per le imprese, per l'Italia. Tutto il resto lo lascio ai professionisti della chiacchiera..." (...esticatzi... chi saranno mai i professionisti della chiacchiera? NdR)


Il premier ha dunque ottenuto dal sindaco di Firenze il via libera al tentativo di formare un governo con l'appoggio dei dissidenti del Pdl (...eh no, caro Letta... Perchè consultare solo il sindaco di Firenze, e non quello di Brugherio, di Catanzaro e di Pessano con Bornago? E perchè solo il candidato-a-tutto Renzi, e non anche Cuperlo, Civati e il mio zio di Casalpusterlengo? NdR)

CHI CI HA GUADAGNATO, COL "BALLO DELLA BORSA"? - Problema: se uno (prendiamo un insider a caso), avesse evenduo venerdì, allo scoperto, una cinquantina di milioni di euri di titoli Mediaset a 100, si fosse ricoperto lunedì pomeriggio comprando a 95,6, e poi avesse comprato altrettanti milioncini (più il guadagno del venerdì sera) a 96,6 per rivendere questo pomeriggio a 106,6, cosa avrebbe guadagnato? Mi dice l'esperta di problemi sulla vasca da bagno, la portata del rubinetto, e la capacità dello scarico, che si tratta di circa seo milioncini in un paio di giorni feriali. Ma naturalmente bè solo un caso di scuola...

Caimano

IL "VERTICE" - Cronaca di una giornata convulsa. Gli eventi si susseguono a una velocità impressionante. Berlusconi convoca di buon mattino un vertice ristrettissimo a Palazzo Grazioli. Il premier sale al Colle per un colloquio con Napolitano, poi a pranzo riceve il sindaco di Firenze Matteo Renzi e subito dopo lo zio Gianni Letta, esponente Pdl. Nel pomeriggio anche Alfano va a Palazzo Chigi, seguito dai ministri dimissionari Gaetano Quagliariello, Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo. Nel Pdl-Forza Italia si continua a litigare e soffiano venti di scissione.

(...oddio no!... leggere la definizione di "vertice" del Sabatini-Coletti, e poi immaginare Berlusconi e Renzi, lo Zio Gianni e la brunetta, Verdini, Alfano e Quagliriello, la Lorenzin, la Santanché e la Nunzia di Girolamo... Non potendo buttare nel cesso questi personaggi "di vertice", ho buttato nel cesso il Sabatini-Coletti. NdR)

[vèr-ti-ce] s.m.
  • 3estens. Riunione delle massime autorità di organizzazioni, enti, partiti, gruppi, aziende ecc. SIN: summit

(Dal dizionario Sabatini Coletti)

Il vicepremier ha insistito perché si ascolti quello che Letta dirà in merito a giustizia, economia, riforme e amnistia. E ha riferito che gli ex ministri, pur avendo rassegnato le dimissioni, sono contrari alla crisi e non garantiscono il voto di sfiducia. Posizione ribadita da Maurizio Lupi, ministro Pdl dimissionario ma con molte perplessità: "Io sono sempre ottimista, molto ottimista", ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se il governo domani ce la farà a superare la crisi. Lo stesso Lupi, tra l'altro, prende parte in qualità di ministro dei Trasporti ancora in carica ma dimissionario, al tavolo di palazzo Chigi su Alitalia con azienda, banche e Adr. Una mossa considerata negli ambienti politici del centrosinistra un "chiaro segnale" di dissenso nei confronti della linea del capo.
Letta al Quirinale. Mentre i berlusconiani discutono, il presidente Giorgio Napolitano riceve al Quirinale il premier Enrico Letta e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Enrico Franceschini. E' l'altro versante di questa crisi: premier e presidente che analizzano la situazione alla luce di quello che ieri Berlusconi ha detto ai suoi parlamentari, vale a dire l'idea di dare al governo una settimana di tempo per rimediare all'aumento dell'Iva e poi passare la legge di stabilità. Quindi scioglimento e le urne. (...una settimana??? Rivotare col Porcellum??? e mandarli affanculo senza neanche discuterem, no??? NdR)
SANTANCHE: "OFFRO LA MIA TESTA" -  Pur di evitare la scissione interna Daniela Santanché, consigliera privilegiata del Cavaliere, a un certo punto annuncia: "Mi risulta che il segretario Alfano ha chiesto la mia testa come condizione per mantenere l'unità del Pdl-Forza Italia - scrive in una nota - Detto che ciò dimostra la strumentalità della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari, non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose. Pertanto la mia testa la offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d'argento, perchè l'unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell'Italia è che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi".

NOOOOO!!!!!!!!!! La testa della Santanché NOOOO!!!!!!!

Santanchè-boccalarga


TENIAMO FAMIGLIA - Fiducia al governo dagli ex M5S.
Anche i quattro senatori fuoriusciti dal Movimento Cinque Stelle e passati al gruppo Misto annunciano che confermeranno la fiducia all'attuale esecutivo. Lo dice la senatrice Adele Gambaro ai microfoni di Sky tg24, parlando a nome anche di Fabiola Anitori, Paola De Pin e Marino Germano Mastrangeli.: "A noi interessava che nel programma di questo governo ci fosse qualche nostro punto programmatico". Ora mi sembra che ci sia, ad esempio, "la riforma della legge elettorale e quindi dovremmo dare la fiducia".
M5S, mozione di sfiducia. Il movimento 5 stelle, invece, sta valutando la possibilità di mettere a punto una mozione di sfiducia al governo nel caso in cui domani non ci dovesse essere un voto del Senato sulle comunicazioni del presidente Enrico Letta. Anche la Lega ha fatto lo stesso, per mano di Roberto Calderoli.

(Notizie di fonte Repubblica e RaiNews24)


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