di Matteo Dell’Olio
Giorgione: Natività Allendale, (cm. 89 x 111,5 National Gallery di Washington)
Nella mia lunga vita ne ho visti di presepi
con lumi e con capanne sotto dei cieli appesi
e nascere ne ho visti di santi bambinelli
piccoli e deliziosi, gioiosi e paffutelli…..
Il primo che ricordo, in tempi assai remoti
fu il bambinello Alcide tra un coro di devoti
con accanto il pio Nenni ed il rosso Togliatti
a formare un presepe che pareva di matti
ed invece, miei cari, in tempi meno tardi
E’ tornato di moda, con piccole varianti.
Anzi, per dirla meglio, sembrava essere tornato…
ma, adesso, all’improvviso appare scompigliato
perchè tra inni e canti, concerti e concertini
son tornate le bizze fra i tanti coinquilini.
O, meglio per volere, di lui che tutto puote
son tornati i casini e le dolenti note.
Facendo un passo indietro io ricordo i presepi
di Rumor e di Gava e ricordo i festini
che furon di Lamalfa, Fanfani e Spadolini.
E, in quella mangiatoia a bordo di un bel taxi
da corso Umberto primo vidi approdare Craxi.
In formule diverse, con nostra meraviglia
si spolparon l’Italia dall’Alpi alla Sicilia.
Infine, quatto quatto, tranquillo, con bei modi
in quel grande presepe s’accomodò anche Prodi.
E, al minimo sospetto che non mancasse niente
arrivò pure il Massimo a fare il presidente!
Fino a quando, un bel giorno, scampato al magistrato
sotto le belle volte di un presepe stellato
arrivò lui, l’unto, tirato a piena pelle
carico di cerone più delle femminelle
e aprì un serio colloquio con Lupi e Pecorelle
e parlò, sopratutto ai bovi e agli asinelli…
perchè da buon pastore, si accorse immantinente
che con le belle favole incantava la gente
che facilmente incespica, se punto da una Vespa
e, innanzi all’uomo nuovo, spesso perde la testa!
Dopo un anno difficile vissuto or or tra i Monti
che ricordan purtroppo i tempi di Tremonti.
Appare Pier Luigi al braccio di Casini
che mirano alla culla come due biricchini.
Siamo ancora stasera, amici, in lieta attesa
che si accenda il presepe e suonino a distesa
le campane festose e torni il tempo bello
per pagare altre tasse al nuovo bambinello.
Però speriamo almeno, (questo sia consentito)
che il nuovo bambinello abbia meno appetito
di quelli che, negli anni, lo hanno preceduto
e han lasciato il limone così bene spremuto.
Ma, annunciano le trombe, sonando a perdifiato.
Annunciano che l’unto si è ancora candidato!
Quel gran dio Manzoniano che suscita e perdona
protegga questa grotta e ce la mandi buona!
Forse soltanto adesso comprendo la ragione
per la quale, alla fine di tanta confusione
quel dolce bambinello, il vero, il solo, il santo
l’unico e il prediletto, quel che patì sì tanto
in mezzo a una gran folla e a baldi centurioni
fece una brutta fine: finì fra due ladroni!