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Il Presidente Amedeo Tosi nel mirino del M5S?

Creato il 05 ottobre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

Il Presidente Amedeo Tosi nel mirino del M5S?

Amedeo Tosi a destra nella foto con il Sindaco Andrea Massari
e con il Vice Sindaco Alessia Gruzza


Rifacendosi a quanto successo in Consiglio Comunale il 29 settembre il Movimento 5 Stelle ha trasmesso un comunicato stampa che definire polemico è riduttivo.  Nel mirino il Sindaco Andrea Massari Sindaco ma anche e soprattutto all'amico nonché Presidente del Consiglio Amadeo Tosi, reo di "bolscevismo", parola pesante e, ormai, abusata.  Non nascondo che, nell'assistere alla seduta consiliare e nel leggere poi questa ed altre dichiarazioni, alcune perplessità possono venire: i consiglieri sono nuovi e giovani, i comportamenti sono vecchi. 
Ma leggiamo le ragioni del Movimento 5 Stelle nel comunicato che riporto, come al solito, integralmente.
Il Presidente Amedeo Tosi nel mirino del M5S?

Il PD zittisce la minoranza. E’ caos
E’ stato un consiglio comunale esplosivo quello che si è tenuto lunedì scorso 29 settembre a Fidenza. Era una seduta importante, quella di discussione del bilancio preventivo 2014 che, se non veniva approvato, avrebbe fatto “saltare” il banco e imporre nuove elezioni. La sessione si preannunciava calda, anche perché i dirigenti comunali avevano preparato le carte all'ultimo momento, senza distribuirle ai Consiglieri col largo anticipo che occorre, in questi casi, per poter analizzare compiutamente documenti molto tecnici e complessi quali sono quelli che accompagnano il bilancio. Malgrado il poco preavviso, e la scarsa trasparenza dei lavori preparatori, le opposizioni in Consiglio si sono fatte sentire, eccome. Presentando emendamenti, domande, dichiarazioni di voto pertinenti, molto approfondite e critiche nei confronti di scelte politiche della Giunta Massari che ha dovuto, finalmente, scoprire le carte.  Quel Massari che, senza ancora porre in discussione in Consiglio Comunale la sua proposta di bilancio, era stato contagiato dall’“annuncite” di Matteo Renzi, proclamando alla Gazzetta di Parma che lui avrebbe fatto questo, lui avrebbe fatto quello. Non diciamo che abbia raccontato volgari menzogne, come non sarebbe educato dirlo nemmeno per il Governo Renzi. Diciamo che ha dato alcune interpretazioni molto “elastiche” (anzi “flessibili” visto che è la flessibilità ad andare di moda) all’annuncio “pagherete meno tasse” oppure “i servizi sociali gestiti dall’ASP resteranno pubblici” poiché le tasse sono aumentate praticamente a tutti i livelli e l’ASP è stata consegnata in mano alle Cooperative private. Aggiungendo, intanto che c’era, un regalone alle scuole private che ha esentato dal pagamento della TARI-TASI, l’aumento dell’addizionale IRPEF comunale che viene trattenuta dalla busta paga di tutti noi dallo 0,6% allo 0,8%, ed altre bazzecole.
Quello che però ci ha stupito, ed offeso, sono stati i metodi da Komitato Centrale del Partito Bolscevico Stalinista usato dal presidente del Consiglio Tosi che, dimenticandosi di essere a presidio della democrazia e pensando di essere nel Politburo del suo Partito, ha cancellato con un colpo di spugna la discussione degli emendamenti presentati da alcune forze di opposizione, e, non ancora soddisfatto, ha cancellato col bianchetto la convocazione che lui stesso aveva inviato ai Consiglieri per la seduta che doveva tenersi il giorno dopo, 30 settembre, obbligando i presenti a rimanere in seduta permanente, ad oltranza, fino alle ore 2:30 di notte! Un sequestro di persona bell’e buono indegno del ruolo che Tosi riveste, di garante super partes. Ricordiamo al presidente Tosi, speriamo dimissionario visto che non ha più la fiducia dei Consiglieri, che l’art. 23 del Regolamento del Consiglio Comunale, dice che dopo la relazione del sindaco o dell’assessore che propongono l’argomento oggetto di discussione, vengono presentati e discussi gli emendamenti.  Il sig. Tosi invece, stravolgendo le regole, ha dichiarato che siccome gli argomenti degli emendamenti erano stati già trattati dal sindaco nella sua relazione, non dovevano essere discussi.  E’ chiaro che i proponenti se ne sono andati dall'aula sbattendo la porta, vista l’arroganza e la tracotanza di chi doveva garantire a loro la libertà di espressione e che invece gli stava mettendo un tappo in bocca. Relazioni dei dirigenti fatte rifare per dichiarare cose al limite della legalità, revisori dei conti che, chiamati in causa, reagiscono irritatissimi e pare abbiano insultato un esponente della minoranza. Insomma se ne son viste di tutti i colori.  Il Partito (anti) Democratico che è al governo della cittadina di Fidenza dovrebbe fare chiarezza, se vi riesce, e, a palle ferme, come si dice, rispondere a tutte le domande che l’opposizione ha presentato. Possibilmente senza irritazione o toni da stadio che ci fanno pensare “paura, eh?”

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