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Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti denuncia Barbara D’Urso per esercizio abusivo della professione

Creato il 28 novembre 2014 da Federbernardini53 @FedeBernardini

Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti denuncia Barbara D’Urso per esercizio abusivo della professione

“Condivido l’iniziativa di Enzo Iacopino, che si è rivelato, almeno nelle intenzioni, un ottimo presidente dell’Ordine dei Giornalisti, e voglio interpretarla non come una difesa di interessi corporativi, ma come un grido di allarme contro l’ignobile spettacolarizzazione del dolore in televisione.

Mi auguro che anche questa volta il suo nobile appello non rimanga lettera morta.”

Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti denuncia Barbara D’Urso per esercizio abusivo della professione

“Il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino ha spedito una denuncia nei confronti di Barbara D’Urso alle Procure di Milano e Roma, all’Agcom, al Garante per la protezione dei dati personali e al Comitato Media e Minori per esercizio abusivo della professione.

In un post pubblicato su Facebook dal titolo ‘Soubrette e informazione. La prima denuncia’, Iacopino pubblica il documento dell’esposto da lui firmato nel quale sottolinea che “la signora D’Urso pur non essendo iscritta all’Albo dei giornalisti compie sistematicamente un’attività (l’intervista) individuata come specifica della professione giornalistica, senza esserne titolata e senza rispettare le regole”. Il riferimento è alla trasmissione di Canale 5Domenica Live’ nella quale vengono realizzate interviste “con modalità che non tengono conto di esigenze quali la difesa della privacy e/o il coinvolgimento dei minori”. Iacopino aveva anticipato l’iniziativa in un post pubblicato su Facebook qualche giorno fa: “Basta soubrette, ora le denunciamo”, scriveva. “L’informazione è materia delicata. Basta con l’occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi e, da ultimo, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico”. Iacopino scrive che sono al vaglio altre segnalazioni oltre al caso D’Urso: “Non pensavo solo a lei, non agiremo solo nei suoi confronti. Mi arrivano le prime segnalazioni in tema di esercizio abusivo della professione. Dobbiamo controllarle, ovviamente (ne capite le ragioni, vero?) e, quindi, occorrerà del tempo”, spiega Iacopino.” Fonte Ordine Nazionale dei Giornalisti
Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti denuncia Barbara D’Urso per esercizio abusivo della professione
Enzo Iacopino, Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Così scrivevo più di due anni fa e da allora nulla è cambiato: “L’Ordine dei Giornalisti tuona e pare che cominci a piovere…ma solo qualche goccia”

- Così scrivevo su DISTAMPA alcuni mesi fa:

“MA CHE BELLE PAROLE!
Così direbbe Luciano Rispoli, leggendo la lettera che il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, ha inviato ai presidenti degli ordini regionali (http://www.odg.it/content/bomba-brindisi-iacopino-scrive-agli-ordini-regionali). Un appello accorato in difesa della deontologia professionale, in occasione del recente attentato di Brindisi che, come in altre occasioni, ha scatenato, sulla carta stampata e soprattutto in televisione, l’orgia dell’informazione spettacolo.

Già l’anno scorso, con un analogo intervento, l’Ordine aveva stigmatizzato il comportamento scorretto di numerosi colleghi riguardo al caso Avetrana  (http://www.odg.it/content/caso-avetrana-lordine-dei-giornalisti-esprime-allarme-leccessiva-spettacolarizzazione), minacciando pesanti sanzioni disciplinari.

Belle parole, anche allora, ma i corifei dell’informazione spettacolo continuano a imperversare su tutte le TV pubbliche e private. Attendiamo che alle belle parole seguano i fatti”.

A tutt’oggi non mi risulta che siano stati presi provvedimenti nei confronti dei colleghi cui i comunicati dell’Ordine erano rivolti, e continuiamo ad assistere con sgomento alla proliferazione di programmi che riducono i più efferati fatti di cronaca in fiction di terz’ordine, trasformando quella che dovrebbe essere una seria e corretta informazione in intrattenimento pruriginoso.

Nemmeno la cinica rivelazione del ritrovamento del cadavere di Sarah Scazzi, fatta a sua madre in diretta televisiva, è riuscita a indurre gli organi disciplinari a intervenire per porre fine a quello che noi consideriamo non un’espressione della libertà di stampa e del legittimo diritto di cronaca, ma un malcostume intollerabile.

Alla luce di questi fatti, i pur sacrosanti procedimenti disciplinari, avviati dall’Ordine dell’Emilia Romagna nei confronti dei colleghi rei di aver realizzato interviste a pagamento ad alcuni politici, ci lasciano con l’amaro in bocca.

Perché due pesi e due misure? Perché continuare a tollerare lo scempio dei morti e dei vivi e mostrarsi così solleciti e severi quando c’è di mezzo la propaganda politica?…Sono i primi fuochi di una campagna elettorale che si preannuncia violenta e prevaricatrice come non mai, episodi disdicevoli, che vanno sanzionati, ma vedremo certamente di peggio senza che nessuno si azzardi a muovere un dito, solo vacue parole…e la danza macabra, intanto, continua. -

Questo è il comunicato dell’Ordine, datato 11.9.2012:

INTERVISTE A PAGAMENTO: l’Odg apre quattro procedimenti disciplinari

“Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna si è riunito oggi per discutere e adottare decisioni sulla vicenda delle “Interviste tv a pagamento” dopo l’apertura dell’istruttoria avviata nel consiglio straordinario del 24 agosto scorso. Acquisite le necessarie informazioni, anche attraverso incontri e colloqui con persone informate dei fatti, il Consiglio ha valutato gli elementi fin qui emersi ed ha adottato all’unanimità, su proposta del presidente Gerardo Bombonato nella veste di consigliere istruttore, le seguenti deliberazioni:

- Apertura di procedimenti disciplinari e relative convocazioni nei confronti di quattro giornalisti, i cui nomi saranno resi noti dopo la notifica ufficiale delle contestazioni di addebito;

- Lettera di richiesta alla Procura della Repubblica di Bologna delle indicazioni utili a questo Ordine per la prosecuzione dell’attività disciplinare prevista dalla legge;

- Lettere di sollecitazione a tutte le emittenti radiotelevisive della regione a collaborare all’inchiesta e a produrre documenti e servizi inerenti alla vicenda;

- Richiesta al presidente del Corecom del materiale audiovisivo in suo possesso per consentire al Consiglio dell’Ordine di acquisire ulteriori e più completi elementi.

L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna annuncia che l’inchiesta continua e che si svilupperà nei tempi e nei modi previsti dalla nostra legge ordinistica, che prevede il rigore, ma anche le garanzie della difesa. Fermo restando che per le nostre regole l’unica forma di comunicazione politica a pagamento che le emittenti locali possono trasmettere è quella del messaggio autogestito, con la dicitura in sovraimpressione, e nella quale il giornalista nemmeno deve comparire. Tutto il resto non può che essere gratuito proprio per non minare i principi costituzionali del pluralismo democratico e del diritto a un’informazione corretta, secondo i principi base della nostra legge professionale (lealtà stampa-lettori) e dai codici di autoregolamentazione in tema di pubblicità e giornalismo. Il primo truffato, in caso di violazione, è il cittadino.
Bologna, 11 settembre 2012

Ringrazio, a nome del Consiglio Nazionale dell’Ordine, l’Odg dell’Emilia Romagna a cominciare dal suo presidente Gerardo Bombonato per la serietà che ha caratterizzato questa loro azione. Non si sono fatti condizionare dal clamore della vicenda ed hanno agito garantendo quegli elementari diritti che la legge prevede anche a favore di chi è accusato di una violazione deontologica. Si comporteranno con il rigore che la sconcertante vicenda impone, nel rispetto della procedura. Sconcerta la mancanza di collaborazione delle forze politiche regionali, tutte, con motivazioni risibili.

Il presidente del Consiglio Nazionale

Enzo Iacopino

http://lurlodimunch.files.wordpress.com/2012/09/ace-in-the-hole.jpg?w=529

Federico Bernardini

Illustrazioni tratte da Google immagini

- Così scrivevo su DISTAMPA alcuni mesi fa:

“MA CHE BELLE PAROLE!
Così direbbe Luciano Rispoli, leggendo la lettera che il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, ha inviato ai presidenti degli ordini regionali (http://www.odg.it/content/bomba-brindisi-iacopino-scrive-agli-ordini-regionali). Un appello accorato in difesa della deontologia professionale, in occasione del recente attentato di Brindisi che, come in altre occasioni, ha scatenato, sulla carta stampata e soprattutto in televisione, l’orgia dell’informazione spettacolo.

Già l’anno scorso, con un analogo intervento, l’Ordine aveva stigmatizzato il comportamento scorretto di numerosi colleghi riguardo al caso Avetrana  (http://www.odg.it/content/caso-avetrana-lordine-dei-giornalisti-esprime-allarme-leccessiva-spettacolarizzazione), minacciando pesanti sanzioni disciplinari.

Belle parole, anche allora, ma i corifei dell’informazione spettacolo continuano a imperversare su tutte le TV pubbliche e private. Attendiamo che alle belle parole seguano i fatti”.

A tutt’oggi non mi risulta che siano stati presi provvedimenti nei confronti dei colleghi cui i comunicati dell’Ordine erano rivolti, e continuiamo ad assistere con sgomento alla proliferazione di programmi che riducono i più efferati fatti di cronaca in fiction di terz’ordine, trasformando quella che dovrebbe essere una seria e corretta informazione in intrattenimento pruriginoso.

Nemmeno la cinica rivelazione del ritrovamento del cadavere di Sarah Scazzi, fatta a sua madre in diretta televisiva, è riuscita a indurre gli organi disciplinari a intervenire per porre fine a quello che noi consideriamo non un’espressione della libertà di stampa e del legittimo diritto di cronaca, ma un malcostume intollerabile.

Alla luce di questi fatti, i pur sacrosanti procedimenti disciplinari, avviati dall’Ordine dell’Emilia Romagna nei confronti dei colleghi rei di aver realizzato interviste a pagamento ad alcuni politici, ci lasciano con l’amaro in bocca.

Perché due pesi e due misure? Perché continuare a tollerare lo scempio dei morti e dei vivi e mostrarsi così solleciti e severi quando c’è di mezzo la propaganda politica?…Sono i primi fuochi di una campagna elettorale che si preannuncia violenta e prevaricatrice come non mai, episodi disdicevoli, che vanno sanzionati, ma vedremo certamente di peggio senza che nessuno si azzardi a muovere un dito, solo vacue parole…e la danza macabra, intanto, continua. -

Questo è il comunicato dell’Ordine, datato 11.9.2012:

INTERVISTE A PAGAMENTO: l’Odg apre quattro procedimenti disciplinari

“Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna si è riunito oggi per discutere e adottare decisioni sulla vicenda delle “Interviste tv a pagamento” dopo l’apertura dell’istruttoria avviata nel consiglio straordinario del 24 agosto scorso. Acquisite le necessarie informazioni, anche attraverso incontri e colloqui con persone informate dei fatti, il Consiglio ha valutato gli elementi fin qui emersi ed ha adottato all’unanimità, su proposta del presidente Gerardo Bombonato nella veste di consigliere istruttore, le seguenti deliberazioni:

- Apertura di procedimenti disciplinari e relative convocazioni nei confronti di quattro giornalisti, i cui nomi saranno resi noti dopo la notifica ufficiale delle contestazioni di addebito;

- Lettera di richiesta alla Procura della Repubblica di Bologna delle indicazioni utili a questo Ordine per la prosecuzione dell’attività disciplinare prevista dalla legge;

- Lettere di sollecitazione a tutte le emittenti radiotelevisive della regione a collaborare all’inchiesta e a produrre documenti e servizi inerenti alla vicenda;

- Richiesta al presidente del Corecom del materiale audiovisivo in suo possesso per consentire al Consiglio dell’Ordine di acquisire ulteriori e più completi elementi.

L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna annuncia che l’inchiesta continua e che si svilupperà nei tempi e nei modi previsti dalla nostra legge ordinistica, che prevede il rigore, ma anche le garanzie della difesa. Fermo restando che per le nostre regole l’unica forma di comunicazione politica a pagamento che le emittenti locali possono trasmettere è quella del messaggio autogestito, con la dicitura in sovraimpressione, e nella quale il giornalista nemmeno deve comparire. Tutto il resto non può che essere gratuito proprio per non minare i principi costituzionali del pluralismo democratico e del diritto a un’informazione corretta, secondo i principi base della nostra legge professionale (lealtà stampa-lettori) e dai codici di autoregolamentazione in tema di pubblicità e giornalismo. Il primo truffato, in caso di violazione, è il cittadino.
Bologna, 11 settembre 2012

Ringrazio, a nome del Consiglio Nazionale dell’Ordine, l’Odg dell’Emilia Romagna a cominciare dal suo presidente Gerardo Bombonato per la serietà che ha caratterizzato questa loro azione. Non si sono fatti condizionare dal clamore della vicenda ed hanno agito garantendo quegli elementari diritti che la legge prevede anche a favore di chi è accusato di una violazione deontologica. Si comporteranno con il rigore che la sconcertante vicenda impone, nel rispetto della procedura. Sconcerta la mancanza di collaborazione delle forze politiche regionali, tutte, con motivazioni risibili.

Il presidente del Consiglio Nazionale

Enzo Iacopino

http://lurlodimunch.files.wordpress.com/2012/09/ace-in-the-hole.jpg?w=529

Federico Bernardini

Illustrazioni tratte da Google immagini


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